Sputi in faccia e poi le stringe il collo provando a soffocarla. Un incubo finito a luglio quando la moglie è stata costretta a fuggire di casa con i figli piccoli. Dopo più di un mese ora può tornare nella sua abitazione, ieri infatti gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Castellammare di Stabia hanno eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo, di 55 anni, in quanto gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti commesso in danno della moglie convivente per fatti accaduti in Gragnano dal 2013 sino al 17 luglio 2023. 

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica ed espletate dal personale del Commissariato di Castellammare di Stabia, hanno permesso di cristallizzare un grave quadro indiziario nei confronti dell'indagato in merito ai fatti a lui ascritti. 

Quest'ultimo avrebbe maltrattato la moglie, a volte anche in presenza dei figli piccoli, tenendo comportamenti vessatori e violenti, ripetuti e protratti nel tempo, ingiuriandola quotidianamente, percuotendola con pugni e schiaffi, minacciandola di morte, talvolta anche impugnando coltelli da cucina, impedendole di fare ritorno a casa, così imponendole un regime di vita vessatorio e insostenibile. In particolare, il 13 giugno 2023 avrebbe percosso la moglie, provando a soffocarla mettendole le mani al collo e minacciandola di morte; il 17 luglio 2023 avrebbe schiaffeggiato la moglie, tirandole i capelli, sputandole in viso in presenza dei figli minorenni e minacciandola di conseguenze ulteriori, episodio, quest'ultimo, che ha costretto la moglie a rifugiarsi con i figli presso l'abitazione della sorella. 

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