Un assedio durato ore, pianificato per mesi. Un unico scopo: quello di togliere ossigeno e vie di fuga ai rampolli del clan.

E nel fortino dove si nascondeva il boss hanno trovato di tutto. Soldi, parrucche, vestiti, perfino un libro mastro con dentro i nomi delle future vittime. Persone che rientrano nel giro del traffico di sostanze stupefacenti di tutti i Monti Lattari.

Un’operazione capillare dei carabinieri finalizzato a spodestare il clan Di Martino tra quelli egemoni a Gragnano e dintorni. Nei giorni scorsi i militari dell’Arma hanno effettuato controlli a tappeto tra Juvani, Gragnano e Pimonte, il feudo storico della cosca inizialmente guidata da Leonardo, detto o Lione, poi passata in mano ai suoi figli. Numerose le operazioni a tappeto anche nelle zone limitrofe, a caccia di indizi ed elementi utili per ricostruire eventuali altre fughe di latitanti. Proprio lì, nelle zone in cui all’epoca dell’operazione Olimpo del dicembre 2018, per lungo tempo ha soggiornato Antonio Di Martino. Dormiva in scarponi da montagna e vestiti pesanti, pronto per fughe improvvise. Fu trovato proprio nei boschi dei Lattari mentre provava a eludere inutilmente i droni termici.

Proprio in quel bunker dove si nascondeva, è stato trovato un altro elemento destinato ad aprire un nuovo filone di indagini. Un libro, con nomi, cognomi, cifre e un elenco di vittime o potenziali obiettivi da colpire. Sarà compito dei carabinieri ora scoprire dietro questi nomi quali affari si nascondono.

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