Gragnano. Un sogno spezzato, ma un amore eterno: la laurea alla memoria di Vincenzo Pio
Una leucemia fulminante l’ha strappato alla vita a soli 25 anni. Il coraggio della famiglia che ha onorato il suo ricordo
04-12-2024 | di Marco De Rosa
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Mancava ormai poco, solamente due esami e il tirocinio finale. Poi sarebbe diventato dottore a tutti gli effetti. Ma la vita spesso ci mette davanti a delle difficoltà che non tutti riescono a superare. Una forma di leucemia molto aggressiva ha interrotto i sogni di Vincenzo Pio, un ragazzo di appena 25 anni, amato e benvoluto da tutti. Lo ha strappato alla vita e al suo sogno di diventare dottore. Ma non ha spento il coraggio e la forza di una mamma e di un padre che hanno lottato per stringere a sé per più tempo possibile il suo amato figlio, per poi onorarlo portando a termine il suo percorso di studi.
Annangela e Salvatore mostrano con orgoglio il suo attestato di laurea, conferita alla memoria dall’Università Federico II di Napoli. Guardano i loro figli Annarita e Luigi e sanno che momenti come questo rinforzano il ricordo di Vincenzo, andato via troppo presto, ma ancora presente nei loro cuori.
Vincenzo è morto in un letto dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Nel corso di uno screening di sorveglianza sanitaria, a seguito di controlli gli fu diagnosticata una leucocitosi mieloide. Ha affrontato una malattia aggressiva con coraggio e maturità, continuando a studiare finché ha potuto e lasciando un’impronta nella vita delle persone che lo hanno conosciuto.
Dallo sconforto per la tragedia che la famiglia ha dovuto sopportare, è nata l’idea di una raccolta firme per tributargli una laurea alla memoria. In pochi mesi sono state raccolte oltre 5mila firme provenienti da tutto il mondo. Dopo un iniziale ostilità della facoltà universitaria, c’è stato il via libera da parte dell’ateneo a rilasciare un attestato di laurea alla memoria. E durante la settimana della ricerca, il Pascale, sempre in ricordo di Vincenzo Pio, in concomitanza con il riconoscimento ha donato due borse di studio. Altre due ne saranno riconosciute a gennaio.
“Grazie a lui che ho compreso a pieno il significato del termine "lottare" e sono certa che può essere di altrettanta ispirazione per chiunque viva una situazione simile”, ha spiegato la sorella Annarita. “Vincenzo merita questo riconoscimento, non solo per commemorare il suo ricordo, ma anche perché è stata una dimostrazione di una vita fatta di perseveranza, vocazione, dedizione e sacrifici”, ha raccontato la mamma Annangela. Quando parla di questo riconoscimento, si nota tutto l’amore che una mamma può avere per il proprio figlio. Ha spiegato che il sindaco Nello D’Auria ha interceduto con l’Università aiutando la famiglia a ottenere un’attestazione alla memoria: “Ci sono momenti che superano il tempo, i confini della vita, e ci ricordano quanto ogni sogno meriti di essere celebrato – ha dichiarato il primo cittadino -. Questo riconoscimento non è solo un simbolo, ma un modo per dire che i sogni non muoiono mai. Vivono in chi li ha condivisi, in chi li ha custoditi e in chi, oggi, li rende realtà”.
E così dalla forza e dalla tenacia di due genitori, tutta la comunità si è stretta nel ricordo di Vincenzo Pio, un giovane che ha lottato fino in fondo per la vita e che sarà ricordato per sempre: “Grazie alla Federico II che ha dimostrato di avere sempre a cuore il valore della memoria, come bene collettivo. Il loro gesto ha un profondo significato simbolico e civico, per mio figlio, per la mia famiglia, e per la collettività tutta di cui facciamo parte”.
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