Un nuovo evento che aveva profondamente turbato Alessandro. Una novità più grande dei suoi 13 anni e che aveva creato in lui preoccupazioni serie su come affrontarla. Questo e altro alla base dell’ipotesi di omicidio colposo avanzata dai familiari del ragazzino morto il 1 settembre 2022 a Gragnano.

Gli ultimi giorni di Alessandro costituiscono soltanto la punta di un iceberg nel vortice di terrore e bullismo perpetrato ai suoi danni dalla banda di bulli che ha seminato il terrore a Gragnano, anche con la complicità dei parenti.

In strada, davanti scuola, perfino dinanzi alla chiesa del quartiere. E poi sui telefoni cellulari. Ogni momento della giornata per Alex poteva nascondere insidie. Una paura che il ragazzino ha affrontato per quattro anni, prima di iniziare a pensare a gesti estremi. Le vacanze estive sono risultate poi essere gli ultimi momenti di felicità per lui, che al suo ritorno, dopo aver festeggiato con amici il suo onomastico, ha deciso di non poter sopportare più quelle minacce e quelle paure più grandi di quelle che può affrontare un ragazzino di soli 13 anni.

La vicenda fu inizialmente etichettata come incidente domestico: Alessandro, infatti, era precipitato dalla finestra di casa, e si pensò alla tragica fatalità legata ad un presunto tentativo di sistemare l'antenna della televisione. Ipotesi che dopo qualche ora fu accantonata grazie al lavoro di indagine dell’allora comandante dei carabinieri di Gragnano Angelo Disanto che accertò la volontarietà del gesto del ragazzino. In quel frangente, seppure tutta la comunità gragnanese era addolorata da quella che si pensava fosse una tragica fatalità, in pochi sapevano già con certezza che si era trattato di un suicidio.

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