Colosseo e Pompei indietro sull'uso dei social, tanto che i due siti monumentali, tra i più importanti del Paese, non hanno un profilo ne' su Twitter, ne' su Facebook. Un'abitudine, quella di twittare e postare, cui invece sono soliti svariati musei internazionali, come Metropolitan, Moma, Louvre, Tate.

Una “lacuna incredibile” per i due siti italiani secondo Roberto Grossi, presidente di Federculture, che oggi ha illustrato i dati del rapporto annuale alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Parlando al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma, Grossi ha fatto una proposta al ministro: “Noi di Federculture ci candidiamo a darvi una mano, lo facciamo anche gratis. Bisogna mettere giovani a fare questo lavoro”.

A margine della presentazione, sollecitato dai cronisti sul tema, Franceschini ha voluto dire che “stiamo rivoluzionando il sistema dei musei partendo da una situazione molto arretrata. C'è molto di più da fare, e lo stiamo facendo, che soltanto il profilo Twitter o Facebook. Iniziare da li? Abbiamo iniziato da molte altre cose, e comunque ci sono molti musei statali che anche senza risorse si sono impegnati, in modo molto intelligente, sui social network”.

Per quanto riguarda la riforma, il ministro ha ricordato che “stiamo rivoluzionando il sistema dei musei. È in corso una selezione internazionale e siamo l'unico paese che ha fatto un concorso aperto a tutto il mondo per la guida dei più grandi musei italiani. Hanno partecipato 1.200 persone, ne sono state selezionate 105 di grande qualità che uniscono formazione scientifica - sull'arte, sull'archeologia e sulla storia - a una capacità manageriale. Quindi vinceranno venti personalità italiane e straniere e sarà una grande svolta per il Paese".

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