C’è più di un retroscena inquietante nell’operazione che ha sgominato l’ennesimo gruppo di spacciatori attivo al Piano Napoli: una lunga scia di sangue che le due bande in guerra per gli affari – i Tasseri e gli Orlando - si sarebbero lasciate alle spalle, sotto una spessa coltre di terrore.

Del resto, la stessa indagine prende il via proprio dalla paura di un ‘giovane’ pentito che temeva la stessa sorte di Mauro Buonvolere, ucciso fra le palazzine ‘rosse’ agli inizi del 2015. Sono affermazioni choc quelle contenute nel voluminoso fascicolo che inquadra il sodalizio, dichiarazioni che arrivano dalla voce del collaboratore di giustizia, amico di Buonvolere ed ex ‘soldato’ del gruppo dei Tasseri. Senza giri di parole, il pentito riferisce che il conflitto fra le due fazioni avrebbe seminato diversi morti, fra i quali appunto Buonvolere, che portava addosso una condanna per aver tentato di uccidere un uomo degli Orlando. “Tasseri Raffaele acconsentì a tale richiesta – l’eliminazione di Giuseppe Diana – dando l’incarico a Buonvolere Mauro, il quale disse che non aveva bisogno di nessuno in quanto si era studiato per bene le abitudini di Diana”. Un ‘errore’ fatale, quello di Buonvolere, che per superbia non solo scatenò l’ira di Raffaele Tasseri per aver fallito l’agguato, ma chiaramente diventò bersaglio del gruppo rivale, ormai deciso a eliminarlo. “Tasseri Raffaele si lamentò in quanto non aveva colpito mortalmente il Diana”, “Raffaele infuriato per la risposta di Buonvolere lo colpì con degli schiaffi”: le parole del collaboratore. L’ira del ‘capo’ sarà però poca cosa, rispetto alla ‘vendetta’ che nel frattempo avrebbero meditato gli Orlando. “L’omicidio di Buonvolere Mauro che nel Piano Napoli si dice essere stato ucciso da un uomo che sarebbe stato mandato dagli Orlando per punirlo del ferimento di Diana Giuseppe”: come chiarisce ancora la gola profonda del Piano Napoli. 

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