Tre persone da Leopoli, altre quattro da Ternopil, altri ancora da Chernivtsi. Con loro anche tre bambini piccoli, due femminucce e un maschietto. Tutti positivi al covid, ma con il terrore nei loro occhi, nelle loro orecchie risuona ancora forte l’allarme per i bombardamenti imminenti.

Dall'Ucraina ecco i profughi arrivati alla residenza “Gradoni” di Portici, il covid center messo a disposizione dall’Asl Napoli 3 Sud e diretto dal dottore Antonio Coppola.

Dopo le cure di rito, ora le difficoltà maggiori sono legate alla lingua. “La prefettura ha messo a disposizione due interpreti, che ci hanno riferito dei loro racconti di guerra – ha spiegato il dottor Coppola -. Sono dovuti scappare dai bombardamenti, non riuscendo a portare via nulla. Abbiamo dato loro spazzolino, dentifricio, pigiami, giocattoli”.

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Il protocollo di accoglienza ora in vigore prevede che i negativi siano accolti dall'Ospedale del mare mentre i positivi a Portici, che conta circa 38 posti letto. “Per ora la situazione è sotto controllo, ma sicuramente ne arriveranno altri – ha continuato Coppola – ma ci conforta sapere che anche la comunità ucraina di Napoli, la più grande d’Italia, si reca quotidianamente nei pressi della struttura e ringrazia i medici per la loro accoglienza".

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