La doppia partita dei tifosi del Napoli è finita mercoledì sera. Alle 22,30, quando la Juventus ha pareggiato col Siviglia in casa e il bomber argentino bollato in tutti i modi peggiori dai supporters partenopei ha chiuso la gara con un grosso, evidente zero nella casella gol segnati.

Il calcio è anche questo: sfottò, invidie, gelosie e gufate. E un sorriso di malcelata goduria ricordando quello che, da sempre, è stato un limite di Gonzalo Higuain.

Lo sanno bene i tifosi dell’Argentina che gli videro fallire un gol clamoroso nella finale mondiale con la Germania (persa per 1-0), ripetersi in quella di Coppa America col Cile sbagliando uno dei rigori decisivi (in buona compagnia, visto che dal dischetto anche Messi fallì il penalty), prendere a pallonate il portiere del Dnipro nella semifinale di Europa League che poteva portare il Napoli in finale, perdere la testa a Udine (espulsione, quasi aggressione all’arbitro e tre giornate di squalifica) in un momento in cui la Juve non era ancora troppo lontana.

Premessa doverosa: Higuain è un campione e, in questo momento, uno dei tre più forti attaccanti al mondo. Ma i suoi limiti caratteriali, la difficoltà di prendere per mano la squadra, diventare leader in campo e fuori erano ben noti a tutti. Il calcio poi si sa si diverte spesso a smentire luoghi comuni e frasi fatte. E magari nel corso di questa Champions, come si augurano i tifosi juventini Higuain potrebbe anche diventare il capocannoniere. Contro il Siviglia, però, un tiro da fuori area centrale e un colpo di testa sulla traversa, insieme a un paio di conclusioni murate in area hanno ricordato a squadra, ambiente e società che non sempre 90 milioni spesi significano caterve di gol, segnature a raffica e vittorie sicure.

Ironia della sorte proprio mentre il sostituto di Higuain a Napoli bagna il suo esordio su un campo non facile con una doppietta di testa. E allora giù sfottò, web-derisioni e polemiche. Ma è solo la prima giornata di un cammino lungo. E magari l’ambiente ovattato di Torino (anche se ieri Allegri ha manifestato le prime crepe mettendo le mani avanti) riuscirà laddove il calore del pubblico partenopeo non è riuscito. Trasformare il Pipita in un centravanti che decide anche le partite importanti. Ciò che gli manca per diventare davvero imbattibile.

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