Sono 3 i medici indagati di omicidio colposo per la morte di Aldo Gionta, il nipote del "super-boss" di camorra Valentino, deceduto nella sala operatoria dell’ospedale "Sant'Anna" di Boscotrecase il 12 febbraio scorso: si tratta di G.S., L.G. e G.B. Tutti, presenti al momento del decesso del 47enne, avvenuto dopo la somministrazione dell’anestesia prima di un’operazione alla tibia ed al perone, hanno ricevuto oggi dal pm un avviso di garanzia: atto dovuto, per consentire ai medici di nominare un avvocato e propri consulenti, che assistano all’autopsia disposta sulla salma di Aldo Gionta dalla Procura di Torre Annunziata. Nessun avviso, invece, per i due infermieri presenti in sala operatoria al terzo piano del nosocomio di via Lenza.

L'AUTOPSIA. L’incarico all’anatomopatologo nominato dall’accusa verrà conferito solo giovedì mattina. L’esame autoptico potrebbe tenersi proprio nella giornata di giovedì prossimo. Solo l’autopsia all’obitorio di Castellammare di Stabia chiarirà la causa del decesso di Aldo Gionta: morte naturale o nuovo caso di malasanità.

LA DENUNCIA. L'inchiesta fino ad oggi è andata avanti d’ufficio. Ma già domani i parenti di Aldo Gionta si affideranno alla giustizia, presentando una denuncia in Procura attraverso il proprio avvocato di fiducia (il legale Giovanni Tortora). La denuncia ha il "gusto" della storia: partirà infatti dai familiari del nipote del "super-boss" Valentino, il sanguinario fondatore del clan camorristico di via Bertone.

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