Un’analisi dettagliata che mostra le nuove opportunità per il mercato della cura dei bambini, i prodotti da lanciare, le opportunità da cogliere al volo: è questo il report “Global Baby Care Products Market”. Non manca la valutazione del fattore covid - 19 sui rischi e le possibilità che si riflettono sul baby care market. 

 

La previsione stimata è che i prodotti per questo peculiare settore industriale raggiungeranno i 88720 milioni di dollari entro il 2026. I Paesi coinvolti in queste previsioni sono:

Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia, Taiwan, Indonesia, Thailandia, Malesia, Filippine, Vietnam, Messico, Brasile, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Venezuela.

 

Prodotti naturali

Fra le principali tendenze segnalate c’è l’attenzione alla composizione dei prodotti per la cura del corpo dei bambini. Devono contenere ingredienti naturali, non chimici e/o tossici. I genitori vogliono evitare eczemi, arrossamenti e altre complicazioni sulla pelle legata all’uso di alcuni articoli in commercio. Ricercano dunque salviette, pannolini, ecc… a un prezzo accessibile, ma con ingredienti certificati. 

 

Il report lega questa nuova attenzione alla riduzione del tasso di mortalità, in particolar modo in Paesi come India, Turchia, Thailandia.

Inoltre, le migliorate condizioni economiche in Cina, Brasile e India hanno generato una maggiore capacità di spesa per i genitori, che apre spazi al mercato per la cura del bambino.

 

Inoltre, l’impatto del coronavirus ha determinato un’espansione ulteriore degli articoli da toelettatura (pannolini, salviette umidificate, gel igienizzante, profumi) e per la cura della pelle. Ma è soprattutto la vendita di pannolini a registrare il tasso di crescita più elevato degli anni precedenti, soprattutto in Paesi quali Venezuela, Turchia, Messico.

I canali di distribuzione

Tra i favoriti ci sono supermercati e ipermercati che occupano la gran parte del mercato. Tuttavia, secondo le previsioni, il mercato online occuperà maggior spazio, considerando anche l’incremento che si è verificato durante la pandemia. I prodotti che attireranno di più il pubblico saranno quelli economici, i premium invece rimarranno esclusività di una ristretta cerchia alto spendente. 

 

Ma per spingere maggiormente il mercato, il report individua alcuni fattori chiave:

  • Aumento del numero di donne lavoratrici. 

  • Aumento popolazione infantile.

  • Attenzione alla salute. 

 

In Italia

Secondo il report del 2018 di ENPC – European Nursery Products Confederation l’Italia si colloca al quarto posto per spesa sul mercato della puericultura, su questi otto Paesi: Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Belgio e Austria. L’andamento è influenzato dal tasso di natalità molto basso nel Belpaese, ma la spesa media per bambino è aumentata nel corso degli anni.

 

Nel settore dei giocattoli e prodotti educativi, i genitori dimostrano un’attenzione ad articoli che hanno uno scopo sia esperienziale che ludico, come il girello che permette ai bambini di muoversi liberamente per casa acquisendo capacità cognitive di orientamento nello spazio, un ritorno ai giocattoli di legno anche per ragioni di ecosostenibilità e app apposite per la stimolazione cognitiva ad hoc sul versante tecnologico.

 

Il report mette in luce un aspetto molto interessante: nei prossimi cinque anni si prevede un incremento del mercato dell’usato, anche se il dato sarà sicuramente oggetto di revisione e forse profondo stravolgimento per via del timore ad usare qualcosa maneggiato da altri che potrebbero mettere in pericolo la salute dei piccoli.

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