Il Vesuvio, oltre a essere una fonte di bellezze naturali e archeologiche, è anche una terra ricca di tradizioni culinarie. Il terreno vulcanico, particolarmente fertile, favorisce la coltivazione di prodotti unici, come il celebre pomodorino del piennolo, simbolo della gastronomia vesuviana.

Questi piccoli pomodori dal sapore dolce e intenso sono coltivati sulle pendici del vulcano e conservati in grappoli durante l’inverno, pronti per essere utilizzati in piatti della tradizione locale come la pasta al pomodoro o la pizza.

Ma il Vesuvio è anche la patria dell'uva Catalanesca, un vitigno introdotto nel XV secolo e oggi utilizzato per la produzione di un vino bianco aromatico e fresco, apprezzato in tutta la regione. Le vigne che crescono sui terreni vulcanici godono di un microclima ideale, che conferisce ai vini locali un sapore inconfondibile.

Tra le eccellenze del Vesuvio non si possono dimenticare i fichi e le albicocche, note come "crisommole". Tra le varietà più note, riconosciute e apprezzate sui mercati nazionali conquista sempre maggiori posizioni l'albicocca 'Pellecchiella', così chiamata per la consistenza coriacea della buccia. Questo frutto, coltivato in terreni vulcanici sabbiosi a campo asciutto ricchi di potassio e fosforo, contiene zuccheri, vitamine, carotenoidi e numerose sostanze minerali. Il sapore è unico. Questo tipo di albicocca viene utilizzata per il consumo fresco oppure per produrre nettari, marmellate e canditi.

La cucina vesuviana, con i suoi sapori semplici e autentici, è un riflesso del territorio: generosa, fertile e profondamente legata alle sue radici.

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