Il boss Casillo tentò di corrompere il colonnello Toti. “Un patto scellerato”
L’ex comandante della compagnia di Torre Annunziata al processo sui carabinieri infedeli. “Lo Stato non tratta con nessuno”
11-05-2021 | di Gianluca Buonocore
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Il boss Casillo tentò di corrompere il colonnello Luca Toti. E’ quanto emerso nel corso dell’udienza sui presunti carabinieri infedeli che si è svolta questo pomeriggio al Tribunale di Torre Annunziata. L’ex comandante della Compagnia oplontina ha riferito dell’incontro che ebbe con Francesco Casillo, alias ‘a vurzella, durante il novembre del 2008.
L’INCONTRO A MERGELLINA. Rispondendo alle domande del pm della Dda Ivana Fulco, il colonnello Toti ha parlato con dovizia di particolari di quella fredda sera al porto di Mergellina. “Francesco Vecchio mi disse che c’era un suo contatto disposto ad aiutarci a ritrovare un ingente quantitativo di cocaina. Giunti all’interno dell’area portuale fu sempre il maresciallo a parlare con una persona tramite un walkie talkie”.
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Toti ha ammesso di non sapere chi fosse in quel momento Casillo, poiché era giunto a Torre Annunziata da poco più di un mese. “Dopo aver ricevuto le indicazioni da Vecchio, vedo avvicinarsi verso di noi un uomo coperto da un berretto. Poi entrammo all’interno di una barca e il maresciallo chiuse tutte le tendine, poiché il boss non si sentiva sicuro”.
Nell’incontro, durato all’incirca una decina di minuti, Toti ha ascoltato le richieste di Casillo. “Mi disse che era in grado di farci recuperare una tonnellata di cocaina. Per cercare di conquistare la mia fiducia aggiunse anche che aveva già collaborato per la cattura di Carmine Maresca, implicato nell’omicidio Pittoni. Visto che si trattava di un quantitativo piuttosto importante gli proposi, tramite fonti di Csa, di offrirgli una ricompensa da 50mila euro”.
A questo punto il colpo di scena, che fa scattare il senso del dovere di Toti. “Lui si rifiutò e anzi mi disse che voleva la metà del carico che avremmo sequestrato. Io gli risposi che in quel momento rappresentavo lo Stato e che non avrei trattato”.
“Al termine dissi a Vecchio di non voler saper più nulla di quella persona che mi aveva proposto un patto scellerato –ha aggiunto- Riferii dell’accaduto al generale Paris, che mi disse che anche a lui non piaceva Vecchio”.
IL SEGUITO. L’ex comandante della compagnia di Torre Annunziata ha affermato di non aver più parlato con Casillo, poi riconosciuto come il boss del Piano Napoli. “L’ho successivamente incontrato durante alcune perquisizioni domiciliari a Boscoreale e nel luglio del 2011 quando ci fu la sua cattura”.
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