Il Terzigno rinuncia al campionato di serie B. La notizia era nell’aria, due giorni fa la riunione decisiva tra la società, lo staff tecnico, la squadra e l’amministrazione comunale. Poi la comunicazione del ritiro dal campionato.

Il motivo è legato alla mancata possibilità di poter usufruire della tensostruttura che ha ospitato per anni le gare casalinghe del club del presidente Michele Annunziata. Eppure sembrava che le chiavi per la consegna, dopo i lavori di ammodernamento, sarebbero state consegnate a breve alle società che avrebbero dovuto usufruirne. Ed invece sembra che lentezze burocratiche dovute a permessi o altro facciano slittare la nuova inaugurazione.

Una situazione, questa, diventata insostenibile per un club che fa della passione dei tifosi il suo biglietto da visita. Andare a giocare lontano da Terzigno non è mai piaciuto alla società e, su questa basi, si è deciso di fermarsi.

“Alla riunione non era presente il direttore dei lavori, né il dirigente responsabile del comune, tantomeno l’assessore ai lavori pubblici. Con una sufficienza e una mancanza di rispetto inaccettabile c’è stato semplicemente comunicato che non si sa quando si potrà riutilizzare il campo. Una situazione inaccettabile viste le già precedenti riunioni avvenute in estate nelle quali c’era stato garantito un’esecuzione veloce dei lavori ed il campo pronto per la prima di campionato”, ha commentato stizzita la società.

Gli allenamenti a Recale, in provincia di Caserta (il primo più vicino) quattro volte a settimana, le conseguenti difficoltà logistiche, le ricerche di un campo in cui giocare le partite casalinghe (l’ultima ad Aversa) e orari insostenibili hanno fatto maturare la decisione di abbandonare il campionato.

Non ultimi, le spese per acquistare non solo panchine ma anche bombole di gas, assieme a un finanziamento di 70mila euro (determina Città Metropolitana n.10764/2022) per lavori di manutenzione che però allo stato attuale non sblocca la situazione sulla riapertura della tendostruttura di via dei Pini, nel quartiere di Boccia al Mauro.

“Abbiamo riportato Terzigno in un campionato nazionale dopo 18 anni – ha continuato la società - . Ma la considerazione dell’amministrazione verso questo progetto è stata sempre minima e non averci degnato nemmeno di una risposta per noi è una mancanza di rispetto inaccettabile che va al di là di tutto perché in primis si mancano di considerazione i terzignesi. Non è nostra intenzione fare polemiche ma è palese la maggior attenzione riservata allo stadio in questi anni, dove ora le associazioni ne usufruiscono in modo gratuito sia per gli allenamenti che per le partite, nonostante oltre un milione di euro di investimento per rimetterlo in funzione ed ora capiamo perché questi lavori sono durati ‘solo’ 8 anni”.

Tutti motivi che hanno spinto il Terzigno a questa sofferta decisione, facendo continuare il campionato nazionale almeno con le selezioni under 19 e under 23: “La nostra forza è sempre stata la programmazione e in questo momento non è possibile farlo, e senza quella non è possibile raggiungere alcun risultato”.

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