Dopo 40 anni di servizio Enrico Ambrosetti, comandante della polizia locale di Torre Annunziata, va in pensione. A partire da mercoledì dovrebbe essere Antonio Virno a prendere il suo posto, essendo l’unico agente in organico con i requisiti necessari.

Nel frattempo Ambrosetti ha tracciato il bilancio della sua carriera a Torre Annunziata.

Lei è stato a capo della municipale per cinque anni complessivi. Come giudica il suo operato?

“Lo lascio giudicare alla cittadinanza, anche se dentro di me credo di aver fatto il massimo con le forze a mia disposizione. Certo avrei voluto avere a disposizione più unità in giro per la città. Attualmente ci sono zone che non riusciamo a coprire poiché riusciamo ad avere solo una pattuglia in servizio”.

Il suo collega di Pompei Fontanella si è molto lamentato dell’assenza di personale a causa di Quota 100. Lei è della stessa opinione?

“Assolutamente sì. Il comando dei vigili urbani di Torre Annunziata è stato molto danneggiato, poiché tutti scappano verso la pensione. Dopo il 30 giugno in forza ci saranno soltanto 25 unità, in attesa che dal 15 luglio, con l’avvento di 12 agenti assunti tramite il concorso Ripam della Regione Campania, qualcosa cambi. Seppur con contratti stage da 10 mesi”.

Ha iniziato nel 1980, e subito ha dovuto vivere l’epoca del terremoto e delle guerre di camorra.

“Io sono stato assunto il primo ottobre di quell’anno. E il 23 novembre avvenne la tragedia del terremoto, poi un susseguirsi di omicidi e la strage di Sant’Alessandro. Ho davvero un brutto ricordo di quell’epoca”.

Negli ultimi anni ha fronteggiato anche due situazioni davvero difficili a Torre Annunziata. La prima è stata il crollo di Rampa Nunziante.

“Quella mattina, come sempre è avvenuto, stavo aprendo il comando e intorno alle 6,20 mi giunse una chiamata dall’ispettore Luigi Dimaso che mi avvertì di quanto era accaduto. Furono due giorni davvero strazianti, in particolar modo per la perdita del funzionario dell’Ufficio Tecnico Giacomo Cuccurullo. Ero molto legato a lui, visto che spesso abbiamo lavorato assieme”.

La seconda l’emergenza Coronavirus.

“Sarei potuto andare in pensione già a marzo sfruttando le ferie arretrate, ma il sindaco Ascione mi ha chiesto di rimanere. E’ stato un momento davvero difficile perché avevo un contatto diretto con i contagiati. Ho avuto paura per i miei familiari e in particolar modo per la mia nipotina”.

Comandante che Torre Annunziata lascia?

“Ricordo che corso Vittorio Emanuele era a doppia corsia e quando i bus della linea Scafati-Napoli vi transitavano, i commercianti erano costretti ad abbassare le tende per farlo passare. Si lavorava diversamente, ammetto che era tutta un’altra cosa rispetto a ora. Ora, come ho già detto, se va bene c’è solo una pattuglia in giro. Spero che questa problematica venga risolta quanto prima”.

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