“Non rendiamo vano i sacrifici di Morione e Cerrato”. E’ questo l’invito da parte del Comitato di Liberazione dalla camorra e dal malaffare dell’area torrese-boschese stabiese.

Le varie associazioni del territorio sono tornate sull’argomento dopo la manifestazione organizzata nella giornata di ieri da Libera all’esterno della pescheria di Antonio Morione, il commerciante ucciso il 23 dicembre scorso durante un tentativo di rapina in via Giovanni della Rocca a Boscoreale.

“Basta con il girarsi dall’altra parte. Oggi più che mai c’è consapevolezza che bisogna risvegliare le coscienze innanzi a qualsiasi forma di violenza, prevaricazione e sopruso. L’inadeguatezza delle politiche sulla sicurezza, sulla tutela dell’infanzia, sulla scuola, sulla formazione, sull’amministrazione della ‘cosa pubblica’, coniugata allo scarso senso di partecipazione civica, hanno contribuito a incidere sul radicamento della sub cultura. L’assenza di progetti di sviluppo, di occasioni sul lavoro ha accresciuto il lavoro nero con il ‘sistema camorra’ che ha reclutato manovalanza. Dove lo Stato è assente i clan seminano e raccolgono, riuscendo in alcuni casi a condizionare attraverso il ‘mercato del voto scambio-clientelare’ i futuri assetti delle amministrazioni”.

Da qui la richiesta. “Vogliamo che sia fatta giustiza per Antonio. La parte sana di Boscoreale si ribelli con atti concreti al sistema camorrista”.

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