“La scuola in Campania è inclusione, crescita e riscatto sociale. E la Didattica a Distanza, soprattutto per i più piccoli e per le condizioni economiche non sempre favorevoli, ha significato un aumento di dispersione scolastica e un incremento del tasso di criminalità. La scuola invece deve essere primo presidio di legalità”.

E’ un tratto della lettera che il Coordinamento Scuole Aperte Campania ha indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Mario Draghi sulla situazione scuole in Campania. In quattro pagine, il Coordinamento riferisce delle ripercussioni che la gestione dell'epidemia da covid della Regione Campania ha avuto sulle scuole.

“Non tutti hanno avuto accesso all’Istruzione – ha spiegato il coordinamento - considerando che il 26 per cento delle famiglie campane non dispone di una rete internet in casa e gli ammortizzatori sociali messi in campo dalle istituzioni non sono riusciti a sopperire alla condizione di fragilità sociale, economica e familiare dei minori che vivono in contesti a rischio, diventando facile preda della criminalità organizzata".

Ecco perché i “No Dad” chiedono al Governo un sostegno concreto e di sostituirsi alle istituzioni territoriali perché ''desideriamo sentirci Italiani, allinearci a una normativa e a una gestione nazionale. Siamo stanchi di un clima di terrore psicologico perpetrato ai danni della salute psico-fisica di tutti noi, piccoli e grandi" e sottolineano che la Regione Campania "ha accusato un estremo ritardo nell'attuare le misure protocollari previste dal ministero della Sanità, nonostante le istituzioni scolastiche abbiano messo in atto, fin da agosto, le misure di prevenzione loro richieste dai ministeri dell'Istruzione e della Salute".

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