“…Abbiamo l’accordo che lo vince juve? Giusto?...”. C’è anche Juve Stabia – Lupa Roma, gara di Lega Pro giocata al “Menti” di Castellammare, il 1 novembre 2014 e vinta due a zero dalle Vespe, tra le presunte “combine” scoperte oggi nell’ambito della maxi-inchiesta “Dirty-Soccer”. Sono diciassette le pagine che nel decreto di fermo, emesso dal Sostituto Elio Romano, ricostruiscono in dettaglio l’ennesima “frode sportiva da cui gli indagati traevano profitto”. Saranno invece il procuratore Palazzi e la giustizia sportiva ad occuparsi dell’eventuale responsabilità delle società calcistiche.

E’ il ds de L’Aquila (società per la quale vale lo stesso discorso dello Stabia e dei laziali) Ercole Di Nicola, a giocare per l’accusa un ruolo chiave in Juve – Lupa, “vendendo” ai suoi “compari” stranieri (gli sloveni Aleksander Brdanin, Uros Milosavljevic ed il serbo Milan Jovicic, alias Michele, anch’essi tutti indagati) l’informazione sulla vittoria sicura delle Vespe in casa. Una “soffiata” per il quale il ds degli abruzzesi, come emerge dalle intercettazioni, intascherà la sera stessa, a Rimini, 8mila euro in contanti.

Coinvolto nello stesso episodio anche l’ex calciatore Fabio Di Lauro, “unico rappresentante in Italia degli interessi dei "signori" delle scommesse dell’Est Europa", scrive oggi il pm Di Lauro, per il quale la combine sarebbe andata in porto (25mila euro la puntata dell’organizzazione su quell’uno dato per scontato) anche grazie allo sfruttamento da parte del ds Di Nicola delle “sue conoscenze nel mondo del calcio professionistico”. Conoscenze e “informazioni privilegiate” utili per l'accusa a “orientare le scommesse del gruppo”.

Su Juve Stabia – Lupa Roma del 1 novembre, in effetti, si registrarono puntate anomale. Dai monopoli di Stato scattò subito il cosiddetto “Alert”. Il motivo? Le troppe giocate sul segno uno, per un importo totale di 68mila euro.

foto tratta dal sito ufficiale della S.S. Juve Stabia

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