Un calcio al buon senso, un calcio alla dignità di uno sport. Allo stadio ‘Giraud’ di Torre Annunziata è andato in scena il secondo atto della commedia “Fuga per la paura”, protagonista il patron Todisco e suo malgrado l’OP Savoia. Blindati dei carabinieri e volanti dei vigili urbani hanno supervisionato le operazioni di prelievo del materiali calcistico destinato a Cercola, nuovo quartiere generale degli oplontini. Una situazione al limite del grottesco, dove lo sport c’entra poco e nulla.

Pessima la gestione dei rapporti con la piazza da parte di Todisco, pessima la reazione da parte della tifoseria. A perderci è sicuramente Torre Annunziata, una città già tristemente nota per i fatti di cronaca nera di cui spesso è protagonista, oggi ha aggiunto un altro capitolo al libro degli orrori. Privata della sua realtà sportiva più importante, della sua creatura, quel Savoia che funge da traino ad un’intera comunità, un amore viscerale, smodato, e spesso per il troppo amore si compiono gli errori più grandi. In tanti – forse troppi- dimenticano la scomparsa di cordate composte da imprenditori locali, scioltesi come neve a sole.

Il Savoia trasferitosi a Cercola ha perso la propria identità, e molto probabilmente perderà anche la proverbiale maglia bianca con lo scudo sabaudo, a Forio dovrebbe scendere in campo una squadra senza storia, senza nome e senza tifosi. Una situazione davvero particolare, soprattutto per chi è cresciuto all’ombra del Vesuvio mangiando pane e Savoia.

Guarro e Onda sono l’esempio lampante di quanto il Savoia conti per i torresi, e proprio a loro due abbiamo chiesto lumi sulla situazione della squadra. “È un momento particolare, ogni commento è superfluo”. Esordisce così il capitano Guarro, lasciando trasparire tutta la propria amarezza. “Vorrei soltanto che la situazione rientrasse, per il bene di tutti, io posso dire che non mollo, ma stiamo a vedere quali sviluppi ci saranno, nel calcio si sa, cambia tutto in fretta”. Dello stesso parare il giovane Giuseppe Onda. “Io, come tutti gli altri ragazzi di Torre siamo tristi per quanto è accaduto, io sono alla prima esperienza tra i ‘grandi’ e viverla con la squadra della mia città è un’emozione doppia, sicuramente non mi aspettavo potesse accadere una cosa simile, speriamo di ritornare al Giraud e di suggellare la pace con i tifosi”.

Nelle ultime ore si era diffusa la voce di un “ammutinamento” dei torresi in rosa, ma a smentire tali voci sono gli stessi calciatori interpellati. “Non nego che questa situazione mi pesa, ma al momento resto qui, stiamo a vedere come vanno le cose, può cambiare tutto velocemente”. Sono queste le parole di Nino Guarro, capitano e bandiera degli oplontini. Ancora più chiaro Giuseppe Onda: “Ci siamo allenati regolarmente, sinceramente non ho sentito parlare di addii da parte dei miei compagni di squadra, sicuramente c’è tanta tristezza, non avremmo mai voluto lasciare Torre Annunziata”.

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