Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è sfilato dal resto dei Grillini, anche da coloro  che da anni hanno guidato il Movimento fin  dalla  sua nascita,  relativamente al caso dell’ex Sindaco di Lodi Simone Uggetti accusato nel 2015 di  avere effettuato delle illegalità per  turbativa d’asta.

Fatti che gli hanno procurato anni di sospetti e di infamia e 10 mesi di carcere.  Alla luce della sentenza  definitiva  con la quale  Uggetti  è stato assolto perchè il fatto non sussiste,  sono arrivate inaspettatamente  le scuse di Luigi Di Maio il tre volte  ministro   e all’epoca responsabile politico del “Movimento” .

In una lettera pubblicata dal Foglio Di Maio si rivolge all'ex Sindaco di Lodi  e alla sua famiglia riconoscendo di avere sbagliato ai tempi del suo arresto e  formula  pubbliche scuse a titolo personale e per il “Movimento” . Sulle scuse  presentate  al Sindaco cala però  un  silenzio assordante  di molti   leader  del  Movimento, mentre Conte  fa sapere  che “Riconoscere un errore come ha fatto Di Maio è una virtù“ .    

Le  parole di Di Maio  hanno  confuso  molti grillini  ma piacciono agli avversari  storici come  il Partito Democratico  che le definisce “ apprezzabili e coraggiose, dopo gli anni in cui i 5 stelle hanno alimentato la barbarie del giustizialismo”  e  spera che   ciò possa   segnare  una svolta  nell’atteggiamento del  Movimento.  

Evidente il parallelo dell’accaduto al Sindaco di Lodi con quanto capitato al Sindaco di San Giorgio, Giorgio Zinno. Zinno era stato anche esso accusato e vilipeso pubblicamente  dal  popolo grillino, che ne aveva chiesto gli arresti.  Anche lui nel 2015 aveva ricevuto un avviso di garanzia con accuse infamanti per le quali  nel 2017 è stato assolto  per non aver commesso il fatto.   Anche Zinno  fu sottoposto però  a una pesante gogna mediatica  da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle locale  con modalità che furono  ritenute sconvenienti e inopportune. “Furono i Consiglieri Comunali del M5S  spalleggiati anche da alcuni parlamentari e dallo stesso Di Battista, - spiega  Zinno  -  a  organizzare  sfilate per la città con cartelli, megafoni  e striscioni  al grido di "onestà"  insinuando sospetti nei cittadini,  fino all’archiviazione  a dicembre 2017”. 

Un episodio che fu pubblicizzato anche  nei  telegiornali allorchè  gli attivisti capeggiati  da consiglieri  locali e rappresentanti nazionali del Movimento  cavalcarono una bufera  mediatica chiedendo  simbolicamente le chiavi del Municipio e definendo  gli Amministratori,  in un intervento al Senato, perfino” furfanti  senza scrupoli”. Questo  episodio  ebbe una enorme risonanza  apparendo come uno scandalo nazionale per una città dipinta  come  la città più corrotta  esistente  in Italia che affogava  in una corruzione dilagante ma  in contrasto con un Sindaco eletto con una maggioranza di  oltre  il 60%.  

«Ho letto la lettera aperta  del Ministro Di Maio  in merito alla autocritica onesta e chiara che fa rispetto alle sue posizioni e a quelle del Movimento 5 Stelle in relazione alla "gogna mediatica" messa in atto nel recente passato per vicende di cronaca giudiziaria - scrive su Facebook il Sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno - lettere come questa fanno ben sperare in un futuro ricco di confronti franchi ma mai sopra le righe.

Quanto accaduto nel 2016 all'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti  mi ha riportato inevitabilmente ai fatti dell'ottobre 2015, all’avviso di garanzia che ricevetti con infamanti accuse”.  


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