Il Ministro Di Maio si scusa con il sindaco di Lodi, il parallelo con quanto accaduto a Giorgio Zinno
Il Sindaco di San Giorgio, ricorda il suo personale accaduto nel 2015
01-06-2021 | di Claudio Di Giorgio
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Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è sfilato dal resto dei Grillini, anche da coloro che da anni hanno guidato il Movimento fin dalla sua nascita, relativamente al caso dell’ex Sindaco di Lodi Simone Uggetti accusato nel 2015 di avere effettuato delle illegalità per turbativa d’asta.
Fatti che gli hanno procurato anni di sospetti e di infamia e 10 mesi di carcere. Alla luce della sentenza definitiva con la quale Uggetti è stato assolto perchè il fatto non sussiste, sono arrivate inaspettatamente le scuse di Luigi Di Maio il tre volte ministro e all’epoca responsabile politico del “Movimento” .
In una lettera pubblicata dal Foglio Di Maio si rivolge all'ex Sindaco di Lodi e alla sua famiglia riconoscendo di avere sbagliato ai tempi del suo arresto e formula pubbliche scuse a titolo personale e per il “Movimento” . Sulle scuse presentate al Sindaco cala però un silenzio assordante di molti leader del Movimento, mentre Conte fa sapere che “Riconoscere un errore come ha fatto Di Maio è una virtù“ .
Le parole di Di Maio hanno confuso molti grillini ma piacciono agli avversari storici come il Partito Democratico che le definisce “ apprezzabili e coraggiose, dopo gli anni in cui i 5 stelle hanno alimentato la barbarie del giustizialismo” e spera che ciò possa segnare una svolta nell’atteggiamento del Movimento.
Evidente il parallelo dell’accaduto al Sindaco di Lodi con quanto capitato al Sindaco di San Giorgio, Giorgio Zinno. Zinno era stato anche esso accusato e vilipeso pubblicamente dal popolo grillino, che ne aveva chiesto gli arresti. Anche lui nel 2015 aveva ricevuto un avviso di garanzia con accuse infamanti per le quali nel 2017 è stato assolto per non aver commesso il fatto. Anche Zinno fu sottoposto però a una pesante gogna mediatica da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle locale con modalità che furono ritenute sconvenienti e inopportune. “Furono i Consiglieri Comunali del M5S spalleggiati anche da alcuni parlamentari e dallo stesso Di Battista, - spiega Zinno - a organizzare sfilate per la città con cartelli, megafoni e striscioni al grido di "onestà" insinuando sospetti nei cittadini, fino all’archiviazione a dicembre 2017”.
Un episodio che fu pubblicizzato anche nei telegiornali allorchè gli attivisti capeggiati da consiglieri locali e rappresentanti nazionali del Movimento cavalcarono una bufera mediatica chiedendo simbolicamente le chiavi del Municipio e definendo gli Amministratori, in un intervento al Senato, perfino” furfanti senza scrupoli”. Questo episodio ebbe una enorme risonanza apparendo come uno scandalo nazionale per una città dipinta come la città più corrotta esistente in Italia che affogava in una corruzione dilagante ma in contrasto con un Sindaco eletto con una maggioranza di oltre il 60%.
«Ho letto la lettera aperta del Ministro Di Maio in merito alla autocritica onesta e chiara che fa rispetto alle sue posizioni e a quelle del Movimento 5 Stelle in relazione alla "gogna mediatica" messa in atto nel recente passato per vicende di cronaca giudiziaria - scrive su Facebook il Sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno - lettere come questa fanno ben sperare in un futuro ricco di confronti franchi ma mai sopra le righe.
Quanto accaduto nel 2016 all'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti mi ha riportato inevitabilmente ai fatti dell'ottobre 2015, all’avviso di garanzia che ricevetti con infamanti accuse”.
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