Nei tifosi del Napoli la gioia dello Scudetto 2022/2023 non si è ancora sopita ma tutti gli occhi sono puntati verso l’inizio della stagione ’23-’24. I partenopei sono tutti curiosi di sapere come sarà l’inizio di campionato e quali reali chance di essere di nuovo protagonista ci sono. Gli azzurri infatti dopo 33 anni hanno vinto il loro terzo Campionato e devono assolutamente calarsi nella parte di squadra pronta a difenderlo. Secondo il panorama delle scommesse sulla Serie A gli azzurri partono con i favori del pronostico per la conquista dello Scudetto insieme all'Inter, al Milan e alla Juve. Una lotta che sarà certamente serrata ma con un Napoli che ai nastri di partenza della nuova stagione calcistica porta con sé tanti cambiamenti, e su tutti quello del cambio della guida tecnica. Sulla panchina degli Azzurri infatti non ci sarà più Luciano Spalletti ma Rudi Garcia, ex allenatore, tra le altre, della Roma e del Psg. L’allenatore francese è tornato in Italia per dare una nuova svolta alla sua carriera e per ritrovare gloria con una squadra che ha cambiato poco, ma in maniera pesante ma che ha ancora al centro del progetto tanti dei protagonisti della cavalcata trionfale dello scorso anno. Naturalmente difendere lo Scudetto non sarà un compito semplice ma lui è pronto a mettere il suo stile e i suoi dettami tattici per contrastare le altre corazzate del campionato. Proprio dal punto di vista tattico il Napoli desta la curiosità di tutti gli appassionati di calcio, per capire cosa cambiare dallo stile spallettiano a quello del francese.

La tattica di Garcia

Di Lorenzo e compagni dovranno essere pronti e reattivi ad assorbire il più velocemente possibile il cambio tattico di Garcia rispetto al gioco di Spalletti. E dopo le prime gare ufficiali del Napoli si nota quanto il Napoli sia cambiato rispetto all’anno scorso. Il gioco di Luciano Spalletti era più improntato al possesso a centrocampo per poi allungarsi sul campo attraverso scambi rapidi e servire il bomber Osimhen o affidarsi alla fantasia di Kvaratskhelia, quest’ultimo tentato inizialmente dalle sirene di mercato inglesi ma convinto a rimanere a Napoli e accettare la proposta di prolungamento di contratto. Garcia invece gioca molto in velocità, sfruttando il gioco verticale e facendo arrivare subito il pallone in attacco. Se parliamo di numeri in qualche modo resta il 4-3-3 che è stato di Spalletti ma con qualche correttivo in corso d’opera con una formazione che può trasformarsi in 4-2-3-1, finanche ad un atipico il 4-4-2. Di base c’è la certezza della difesa a quattro e l’uso del tridente (anche in quel 4-4-2 mobile), con il bomber Osimhen la certezza della punta centrale, con l’estro del georgiano da una parte e la possibilità di titolarità completa di Giacomo Raspadori, finalmente pronto al grande salto in carriera da comprimario a protagonista. Raspadori rispetto a Politano, infatti, tende ad accentrarsi e a cercare il triangolo stretto con Osimhen. In questo modo chiama in attacco più frequentemente la salita del terzino destro ma anche l’inserimento laterale di Anguissa. Proprio il differente uso delle fasce laterali è l’altra grande differenza rispetto al gioco della scorsa stagione. Innanzitutto i terzini: hanno gli stessi compiti difensivi dell’anno scorso ma ne hanno molti di più in attacco, chiamati a salire di più e a dare più spunti offensivi con i centrocampisti che devono coprire le posizioni scoperte e offrire copertura difensiva. Ma con i terzini che alternativamente si porteranno in attacco, il centrocampo sarà molto più mobile, offrendo sia lavoro difensivo, come si diceva, ma anche spingendosi in inserimenti in area e lavorando dal basso in impostazione di gioco. E a Lobotka viene chiesto di abbassarsi fino alla linea dei centrali di difesa, ricevere il pallone e smistarlo velocemente per una transizione offensiva in rapidità.

Anguissa perno del gioco

Anguissa lo scorso anno è stato una delle sorprese del campionato, offrendo un calcio di grande spessore, capace tanto di usare il fisico per difendere e recuperare palla in fase di non possesso, tanto di offrire spunti in attacco con inserimenti e un giocatore in più in area. Cosa che gli ha permesso di segnare 3 gol in 34 presenze, cosa che non gli era mai capitata in carriera. E quest’anno il bottino potrebbe anche essere più cospicuo. Certo si dovrà preparare ad una stagione molto più faticosa perché il suo ruolo è quello di difendere affiancandosi a Lobotka, raddoppiare sulla fascia e offrire inserimenti. Avrà comunque modo di recuperare le energie in campo perché quello che chiede Garcia nella fase offensiva è di mantenere una linea dei centrocampisti leggermente più bassa rispetto a quella degli attaccanti affinché i terminali d’attacco possano avere più spazio per lanciarsi in velocità e soprattutto girare alle spalle della linea avversaria. Un sistema di gioco che serve a sfruttare la velocità e la progressione dei suoi attaccanti ma mantenendo la squadra coperta.

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