Nella spettacolare atmosfera  del “Museo Nazionale  ferroviario di Pietrarsa” con  due lunghe file di locomotive a circondare la vasta platea, si sono concluse le tre intense giornate di lavoro della “Conferenza programmatica del PD”.

Grande affluenza di delegati, pubblico, stampa locale e nazionale e tutto lo staff della Segreteria nazionale  e il gotha del  Partito Democratico. Scopo principale dei  lavori della conferenza  che si  è articolata in numerosi tavoli di studio, aprire una nuova partita e ritrovare l'unità del centrosinistra in previsione delle prossime elezioni.

Pietrarsa, sempre più un riferimento per importanti appuntamenti nazionali di alto profilo, ha visto la presenza del Segretario nazionale del PD Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Gentiloni. Prova generale di ricerca di una nuova compattezza  per quello che si ritiene l’unico vero “partito” nazionale  in una città, Portici, che non si stanca di esibire il suo gioiello Pietrarsa e che prova a conquistarsi sempre più   una posizione di rilievo nazionale.

Assente il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. Il tema della conferenza è  stato quello di tracciare le linee guida del programma del PD da confrontare anche con gli altri alleati per costruire una coalizione capace di battere il centro destra e il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche. 

“Basta fare gli appelli all’unità, ma lavorare per l’unità che significa costruire contenuti comuni in un paese  pieno di problemi  ma che vogliamo affrontare per il futuro. Il centro sinistra è l’unico argine alla deriva populista - ha spiegato Renzi nel lungo intervento -. Se qualcuno pensa che fuori dal PD sia più facile  difendere gli ideali della sinistra, lo faccia. Noi non rinunciamo alle nostre idee, siamo una squadra . Si possono avere opinioni diverse tra  noi ma non ci possiamo permettere baruffe continue e divisioni assurde che diventano un modello culturale  esattamente opposto ai  valori che esprimiamo”.

Poi una frecciata al Presidente del Senato Grasso che ha lasciato il Partito. “E’ con franchezza che affermo che per noi non è condivisibile l’espressione che la fiducia parlamentare sia un atto di violenza. Non possiamo accettare che si dica che un atto del diritto parlamentare è un atto di violenza”.

E poi Renzi descrive  l’Italia dei prossimi dieci anni che intende costruire attraverso un cambio del mondo della politica riportando il PD al governo del Paese. “E si può fare – conclude Renzi -. Sappiamo che se c’è una forza politica che può guardare a testa alta i propri concittadini, quella forza ha un nome e cognome e si chiama Partito Democratico. Dovete esserne orgogliosi”.

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