Portici. Un colloquio, quello che si è svolto a Portici con Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia, organizzato dal PD cittadino a Villa La Colombaia. Occasione, la presentazione del suo libro “Il contrario della paura”. L’autore ha appassionato la platea con vere e proprie "gocce" di legalità. Merito del libro è di non guardare al passato autocelebrandosi, come spesso avviene, ma fornire ai lettori opportuni spunti che consentono di guardare al futuro con occhio critico.

“Ho sempre pensato che un magistrato non debba scrivere libri che siano i noiosissimi libri di diritto” ha dichiarato Franco Roberti. Si raccontano le sue esperienze più che come magistrato e come cittadino informato, testimone di vicende, puntando sul tema della paura occasionato dalla strage di Parigi. “Le paure – ha continuato Roberti - si originano per fatti umani o per eventi naturali che ci condizionano. La risposta al condizionamento della paura e del  terrore non può che essere una scelta di libertà. La libertà di non aver paura, di vincerla. E il contrario della paura è la verità, perché è quella che fa capire come stanno le cose”.   

Roberti è uomo che ha sempre saputo guardare lontano ed è stato il primo magistrato a fare la domanda per entrare nella costituenda Direzione Nazionale Antimafia voluta da Giovanni Falcone e a sviluppare in maniera effettiva il contrasto alla criminalità e al terrorismo usando le sole armi del diritto. In questo libro il Procuratore pone e si pone alcune domande tra cui come conciliare la sicurezza con l’esigenza di privacy dei cittadini.

Racconta di quando recatosi, giovane magistrato nell’80, a fare il suo lavoro nei territori del terremoto dell’Irpinia si chiedeva “perché i palazzi nuovi di S.Angelo dei Lombardi si erano sbriciolati come se fossero stati di marzapane?”. Scoprì che i palazzi erano stati costruiti male, in violazione alle leggi antisismiche da un prestanome della camorra. L’idea del libro si è concretizzata in seguito ai fatti di Parigi e per la competenza mostrata dal suo Ufficio nelle indagini in materia di terrorismo. “Servono tanti uomini e donne di alto livello morale e di responsabilità - ha terminato - e tutti debbono fare la loro parte nel contrasto alla criminalità”.

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