L’omicidio di Francesco Immobile come ritorsione all’agguato del giorno prima a Michele Guarro. Le voci che circolavano già da tempo hanno trovato riscontro nell’ordinanza di custodia emessa lo scorso martedì dal gip De Angelis.

I due episodi criminali sono rientrati nell’ambito della faida che si stava consumando a Torre Annunziata tra i Gionta e il Quarto Sistema.

Il primo raid è avvenuto lo scorso 11 settembre. Guarro, alias Batti le manine, è ritenuto da tempo vicino alla cosca dei valentini. Era stato lui a proporre, un incontro tra Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino, e Salvatore Abbellito, detto ‘o russ, vicino ai Gallo-Cavalieri per risolvere le controversie tra le varie famiglie malavitose a Torre Annunziata.

Invece Guarro, già sfuggito più volte ad altri agguati, venne raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco mentre era in sella al suo Sh. Colpito al fondoschiena è stato poi trasportato all’ospedale San Leonardo dove è poi riuscito a salvarsi.

Nemmeno 24 ore dopo c’è stata la controffensiva dei valentini. Nel mirino Francesco Immobile, denominato ‘uciello, ucciso all’esterno della chiesa di Sant’Alfonso De Liguori dopo essere stato crivellato di proiettili. In passato era vicino ai Gionta per via della sua parentela con Michele Palumbo, alias monnezza, Poi a seguito del pentimento di quest’ultimo è stato allontanato per passare ai Pisielli dopo essersi sposato con Carmela Malvone, nipote del boss Francesco Gallo. Per questo delitto sono stati arrestati Pietro Pallonetto, 18 anni, e Ciro Coppola 19, con loro A.L. figlio di un reggente del clan. Mentre una quarta persona è ancora latitante.

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