Foce Sarno e la spiaggia dove arriva il rivo San Marco sono fortemente inquinati. Due i punti a Castellammare sui 14 che Legambiente ritiene pericolosi. Resi pubblici, questa mattina, i dati di Goletta Verde il monitoraggio che ogni anno compie Legambiente. Il 64% dei punti oltre il limite di legge (9 su 14) ricadono in prossimità di foci che non vengono campionate dalle autorità competenti perché non ritenute balneabili, ma presso le quali si trovano spesso spiagge libere frequentate dai bagnanti ignari del potenziale pericolo. Come accade spesso anche sul litorale in villa comunale a Castellammare. Tra i fortementi inquinati, infatti, anche il tratto dove arriva il rivo San Marco all'inizio del lungomare. 

Ecco la mappa che ha diffuso oggi Legambiente riguardo tutta la Campania. Sono 2 punti "fortemente inquinati" nella provincia di Caserta, che fanno riferimento alla foce del fiume Savone a Mondragone e del Regi Lagni a Castelvolturno; 2 punti "fortemente inquinati" nella provincia di Napoli, la foce del canale di Licola, la foce del fiume Sarno, mentre risultano 2 punti "inquinati", il mare presso la foce del rivolo Neffola a Sorrento e la spiaggia di fronte il rivo San Marco a Castellammare di Stabia; nella provincia di Salerno abbiamo, invece, 6 punti "fortemente inquinati" : la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno sul lungomare di Salerno, la foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano Faiano, la foce del torrente Asa a Pontecagnano/Faiano, la foce di un canale di scarico a Eboli e la foce presso il rio presso via Poseidonia 441, mentre 2 punti "inquinati" la foce del Tusciano a Pontecagnano/Battipaglia e la foce del fiume Solofrone a Capaccio/Agropoli.


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