“Abbiamo sempre dato una mano a chi è in difficoltà, siamo pronti ad aiutare anche stavolta. Oggi essere aperti all’accoglienza significa dare una speranza a centinaia di persone che di speranze non ne hanno più”.

Massimo Esposito ha aperto così le porte dei centri di accoglienza del “Rosone” di Trecase e di “Villa Angela” di Terzigno. Da anni offre una chance ai migranti che arrivano nel vesuviano. Ora, con migliaia di ucraini in fuga dalle zone di guerra, ha deciso di offrire aiuto ai profughi che hanno lasciato affetti e beni sotto le bombe.

“Siamo in allerta già da due settimane – ha spiegato Massimo Esposito – e abbiamo messo a disposizione queste due strutture, ora vuote. A loro saranno garantiti vitto, alloggio, assistenza sanitaria e psicologica. C’è spazio fino a 500 persone, lo abbiamo comunicato alla Prefettura. Ora siamo in attesa di una risposta ma sappiamo che potrebbe essere questione di ore”.

I migranti che abitavano le due strutture stati trasferiti presso altre due strutture: “La Vela” di Boscoreale e “Villa Lina” a Sarno, gestito al 50 per cento l’Antimafia attraverso la stipula di un protocollo.

Dallo scoppio del conflitto sono arrivati finora quasi 10mila ucraini (in gran parte donne e bambini), soprattutto attraversando in auto la frontiera terrestre italo - slovena. Fino al 31 marzo dovranno esibire un certificato di negatività al tampone per il Covid per gli spostamenti in Italia. Ma anche le Asl sono state allertate da una circolare del ministero affinché si predispongano risorse per garantire tamponi e vaccini anti-Covid e di routine ai rifugiati. Che così potranno riavere una speranza di ricominciare una vita, lontani da guerra e distruzione, sperando prima o poi di ritornare nella loro terra.

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