Il Giraud era diventato il punto di forza della rinascita del Savoia. Fin dalla ripartenza in Promozione i bianchi hanno utilizzato il loro campo come punto di forza. Nei tre campionati vinti i bianchi non hanno praticamente mai conosciuto sconfitte (3 pareggi in tutto) ed hanno regalato anche giornate indimenticabili. Come non ripensare al gol di Balzano dopo la fusione con l’Atletico contro l’Internapoli, senza mettere da parte il colpo di testa di Ottobre contro il Gladiator di Lazzaro Luce e Tonino Simonetti.  L’anno scorso addirittura il Savoia di Feola ha fatto un percorso netto tra le mura amiche con diciassette vittorie su altrettante partite.

ALL'ASCIUTTO DA MAGGIO. L’ultimo successo è stato firmato da Antonio Del Sorbo il 4 maggio, quando al Giraud giunse il Città di Messina, in quella che fu una passerella prima della festa promozione. Da quel momento poi, però, pare essersi rotto l’incantesimo che ha legato i bianchi al proprio stadio. Infatti già dalla poule scudetto è arrivato un pareggio stentato contro il Matera, ma quella squadra aveva ormai la pancia piena e tutti pensavano già alla prossima stagione. Ma il trend negativo è proseguito anche in questa stagione e nel mezzo ci sono finiti anche i passi falsi sui neutri di Pagani e Frattamaggiore. Due sconfitte con annessa rimonta subita contro Benevento e Martina e soli due pareggi contro Ischia e Lecce. L’ultimo atto è stato forse quello più triste con lo stop sanguinoso contro la Paganese e la triste scena delle maglie gettate da Del Sorbo e Scarpa su pressione di alcuni tifosi. Come detto anche da Ugolotti, “Qualcuno soffre troppo il Giraud”. Il malcontento della piazza e le varie contestazioni non hanno fatto altro che aumentare la paura di sbagliare nei giocatori, che anche per questo motivo sono stati portati in ritiro a Nola.

PREZZI AL RIBASSO CONTRO IL COSENZA. Malgrado tutto l’amministratore unico Francesco Maglione ha riabbassato i prezzi dei biglietti perché vuole confidare ancora nel calore di Torre Annunziata, con la speranza di rivedere un ambiente più compatto con. A cominciare da quella curva che si è divisa fin dalla prima giornata, con alcuni gruppi che si sono spostati nel settore distinti. Il Giraud deve tornare ad essere quel catino inespugnabile che è stato fino a sei mesi fa e forse sarebbe il caso che un  po’ tutti facciano marcia indietro per il bene comune.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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