Solo poche righe per far conoscere ai nostri lettori il risultato finale della gara. Abbiamo deciso di scrivere solo questo ieri, dopo l’assurda e patetica decisione del signor Arnaldo Todisco (che ricopre temporaneamente il ruolo di presidente dei bianchi) di cancellare gli accrediti stampa per la gara OP Savoia – Sibilla. Non potevamo far finta di nulla: lavorare come se nulla fosse successo significava avallare una presa di posizione che non ha alcun tipo di giustificazione.

Il problema in sostanza non è solo l’aver negato ai giornalisti gli accrediti, ma è l’atteggiamento complessivo che non fa bene alla piazza. La Torre Annunziata calcistica ha bisogno di chi, con serietà e stile, trasmetta serenità, progettazione del futuro. Tutte cose che Todisco non sta facendo.

Alcuni mesi fa, al termine della precedente fallimentare stagione (quando ancora non si conosceva il nome del signor Todisco), ci convincemmo che a Torre Annunziata bisognava stare fermi con il calcio per un anno, almeno. Il triste campionato di Lega Pro si era portato dietro troppe delusioni, ferite, guerre intestine. Il clima era (e lo è ancora) troppo avvelenato, sia in città che tra gli addetti ai lavori: troppa la rabbia e la delusione per come si era concluso il ritorno tra i Professionisti. Ci convincemmo (e ne siamo ancora di più convinti oggi) che, forse, stare fermi un anno avrebbe aiutato a “disintossicare” l’ambiente, stemperare la tensione e placare gli animi. Solo dopo si sarebbe potuto, con calma e serenità, riprogettare il futuro del calcio a Torre Annunziata.

E’ come quando finisce una relazione d’amore tra due fidanzati: chi viene lasciato, ed è ferito sentimentalmente, non dovrebbe mai buttarsi a capofitto in un’altra relazione. Deve prendersi del tempo da dedicare a se e, solo dopo, ricominciare a guardarsi attorno nuovamente. Invece no: nulla di tutto questo è successo nella Torre Annunziata calcistica.

Abbiamo vissuto una storia d’amore cominciata benissimo in serie D, seguita poi da un anno bruttissimo in Lega Pro che si è concluso a maggio nel peggiore dei modi, ritrovandoci “cervi a primavera”. La scorsa estate, anziché cominciare un anno sabatico, tra passione irrefrenabile, indifferenza e sospetto ci si è lanciati tra le braccia di Todisco il quale, invece di dare serenità ad una donna ferita (la Torre calcistica), con il suo atteggiamento (e le sue decisioni) sta alimentando il caos, i dubbi, le delusioni. E quindi, anche il veleno che circola nell’ambiente.

Non sappiamo oggi se questo campionato verrà portato a termine, se verrà vinto e cosa succederà domani: ma siamo sempre più convinti che fermare temporaneamente le bocce sia la cosa migliore per riportare serenità nell’ambiente. E non fa niente se per un po’ di mesi la domenica non si mette il pallone a centrocampo a Torre Annunziata: una bella donna (e il Savoia lo è) deve sapere farsi attendere e saper aspettare il principe azzurro con il quale vivere felici e contenti.

(C.G.)

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