La scelta del prossimo candidato sindaco a Torre Annunziata è una questione che tocca un nervo scoperto soprattutto nella coalizione a guida Pd. Se da un lato il susseguirsi di riunioni serve, secondo il segretario Dem Ciro Passaggia, a “stabilire i confini dello schieramento del centro sinistra e le linee programmatiche”, dall’altro si prova a testare il polso degli alleati, ma anche degli stessi capicorrente interni al Partito. Sta di fatto che il Referendum costituzionale del 4 dicembre, così come per l’Italia, in piccolo anche per la città oplontina potrebbe rappresentare uno spartiacque e segnare il passo per la scelta del papabile a capo dell’amministrazione.

La nostra idea sarà sicuramente indirizzata verso un profilo che unisce tutte le sensibilità interne all’alleanza che proporremo”, evidenzia Passeggia che traccia il profilo del successore di Starita: “Dovrà avere esperienza politica, capacità di sostenere le difficoltà e di indirizzare l’azione di governo sul solco del programma di coalizione”. Ma queste caratteristiche da sole non bastano, parola di segretario. Quindi, “sarà imprescindibile la conoscenza della macchina amministrativa”, però, da buon renziano della prima ora mette i paletti: “C’è bisogno di svecchiamento dell’attuale classe politica locale”.

Se si chiede a Passeggia un commento sui tanti nomi che circolano tra gli ambienti politici e non, risponde: “Le discussioni si fanno negli organismi preposti e, fino adesso, sia nel direttivo che nell’interpartitico, non ne ho sentito nessuno. Le chiacchiere da marciapiede – taglia secco – sono semplicemente scambi di opinione”. Però dall’altro lato scioglie due nodi: “Potrebbe essere una donna. Come Partito Democratico non siamo mai stati preclusi a questa idea, non siamo di certo una cospirazione maschilista – sorride ed aggiunge – Se ci sarà necessità, che ben vengano le primarie di coalizione aperte alla città. Il nostro Partito, sin dalla sua nascita, ha utilizzato questo sistema”.

Ciro Passeggia è sicuramente tra i segretari Dem più longevi d’Italia. A dicembre spegnerà 4 candeline alla guida del suo Pd. È stato eletto dopo la sconfitta elettorale del centrosinistra del 2012, quando il mondo politico oplontino aveva tutto un altro volto. L’ex candidato sindaco, Enzo Sica, ed il capogruppo Democrat, Lello Ricciardi, erano agli antipodi del sindaco Starita. Poi la storia cittadina si è completamente capovolta.

In questo lasso di tempo, i partiti italiani hanno perso appeal e voti, molti dei quali indirizzati al Movimento 5 Stelle. È un esempio la Capitale. Ma se chiediamo al segretario Passeggia se immagina un sindaco grillino anche a Torre, la risposta è netta: “Assolutamente no. Non ho mai letto di una loro proposta per il futuro della città”.

Infine, come voterà al referendum del 4 dicembre? “Voterò Sì, insieme a tutto il Partito locale".

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