“Il Football Club Sorrento non è di Franco Giglio, o di questo o quel dirigente. Il Sorrento è vostro: sarà la squadra della città, rappresenta un territorio, una storia, una comunità di persone. Questo è il messaggio che deve passare: il Sorrento siete voi. Noi cercheremo soltanto di guidarlo e onorarlo nel migliore dei modi”.

Franco Giglio non fa giri di parole nella conferenza stampa per la presentazione del nuovo progetto Fc Sorrento. “E’ il progetto di rilancio del calcio a Sorrento. Dobbiamo dire grazie ad Alberto Negri - patron del titolo sportivo Fc Sant’Agnello - che ha messo a disposizione il suo lavoro per fare rinascere il calcio in questa città. E’ un progetto che nasce dalla volontà di stare insieme. Non ci nascondiamo: vogliamo arrivare in Lega Pro e tornare a riempire le tribune dello stadio Italia”.

Giglio è incontenibile: “Finora sono trapelate tante interpretazioni bizzarre su questo nuovo progetto, in particolar modo sul mancato cambio di denominazione. Oggi, siamo usciti dal mondo virtuale: siamo qui, in carne e ossa. Ci mettiamo la faccia. Da questo momento in poi, non saranno più tollerate battutine e cattiverie gratuite sulla questione formale Sant’Agnello e Sorrento: noi siamo il Football Club Sorrento.  Problemi organizzativi e tempistiche stringenti non hanno permesso di procedere al cambio di denominazione: la matricola è del Fc Sant’Agnello. Ma la domanda è: qualcuno ha mai nascosto questa circostanza? La storia del calcio è piena di queste situazioni, e da nessuna parte, dinanzi ad una volontà concreta di rilancio, si sollevano questioni del genere. Sono qui davanti a Negri e a Giuseppe Cappiello (avvocato e dirigente sportivo) e vi dico che attiveremo tutte le procedure per cambiare denominazione al prossimo turno utile, nei tempi consentiti dal regolamento. Lo ribadisco senza troppi giri di parole: da qui riparte il calcio a Sorrento. Chi dice diversamente, è in malafede e punta solo a destabilizzare l’ambiente".

Giglio risponde anche alle domande dei cronisti sulla vicenda dell’utilizzo del campo Italia: “Gli allenamenti si disputeranno regolarmente nell’impianto di via Califano. Ci sono questioni che abbiamo affrontato, e altre, fisiologiche, ne affronteremo. Lo faremo sempre con la determinazione di chi ha intrapreso un percorso per entusiasmare la gente, per restituire passione alla tifoseria. Siamo chiamati a riempire le tribune dello stadio Italia, non so in quanto tempo, ma ci riusciremo”.

Anche sulla composizione societaria e dirigenziale, Giglio è chiaro: “Scopriremo tutto in una presentazione pubblica. Io ci metto la faccia e sarò il coordinatore del progetto. Altri, come il dirigente Giuseppe Cappiello, saranno i perni della dirigenza, che sarà composta da manager di indiscusso spessore, che sono anche i primi tifosi del Sorrento. Dodici aziende hanno già sposato il nostro progetto,  di cui un marchio internazionale. Per fare bene, c’è bisogno davvero del sostegno di tutte le componenti: solo in questo modo, potremo garantire al progetto continuità e serietà”.

Spazio anche ad Alberto Negri, per i “ringraziamenti” al sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani, per aver permesso il “trasferimento” del titolo a Sorrento, dopo averne valutato attentamente il progetto di rilancio del calcio nell’intero comprensorio sorrentino. E parola al dirigente Giuseppe Cappiello: “Mettiamo da parte divisioni e chiacchiericci inutili: questo è il progetto per rilanciare, in modo pulito, il calcio a Sorrento. Ne hanno bisogno tutti i tifosi". 

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