Simbolo di emancipazione, il tailleur è ancora oggi il must have immancabile nel guardaroba femminile.

 

Versatile ed elegante, è stato sempre presente nelle collezioni dei brand del lusso, sino a divenire uno dei capi di punta delle catene del fast fashion.

 

Creato dai “maître tailleur”, i sarti maschili francesi (da qui il nome), ma preso in prestito dalle donne già a fine ‘800, finì per tramutarsi, al più tardi, nella “divisa” delle suffragette, grazie alla sua “linea severa e priva di fronzoli”.

 

Fu Coco Chanel la prima a rivoluzionarne la forma, creandone una versione in morbido jersey, più pratica e funzionale. 

 

In rapida ascesa, il tailleur venne indossato da dive del calibro di Marlene Dietrich e Greta Garbo che contribuirono a sdoganarlo anche in versione pantalone.

 

Si dice poi, che l’iconico “Bar” di Christian Dior, ispirato alla Belle Époque, non così comodo ma di certo estremamente femminile, grazie la sua vita stretta, fece molto arrabbiare la divina Coco.

Ella accusò lo stilista di aver riportato le donne “indietro di cinquant’anni”.

 

Così, mademoiselle, in risposta, ne creò una nuova versione - quella vincente oserei dire - nel celeberrimo tweed, indossato anche dalla divina Jackie. (E che le più fortunate custodiranno nei loro guardaroba!)

 

Dobbiamo, però, forse ringraziare Yves Saint Laurent se durante le occasioni speciali indosseremo, in alternativa agli abiti, dei favolosi tuxedo! 

 

Che meraviglia vero?! Un tailleur per sognare o ancora per comunicare un messaggio, come quello lanciato da Armani, con le sue giacche destrutturate, uno dei primi a vestire la donna in carriera; forte, libera.

 

E cosa accade nel 2021? 

Tralasciando la pandemia, accade che la moda non ci abbandona; che il mondo globalizzato non impedisce alle menti creative di nutrirsi; accade che il mercato ci offre nuove modi di indossare la nostra personalità, i più disparati. 

 

Si fa strada il tailleur dallo stile androgino e gender-fluid, nelle più svariate tonalità.

Lo stesso capo veste sia uomini che donne, parola d’ordine: libertà. 

Esempio ne è il tuxedo double breasted di Maison Margela, modello unico maschile/femminile.

 

Corsi e ricorsi storici: torna il mood anni ‘70/‘80, la vita alta, che spopola già da qualche anno e la giacca oversize alla Lady D. 

 

Il concept Zara la fa da padrone. Tailleur per tutti i gusti (e le tasche) con bermuda, pantaloni palazzo o flared, giacche mono o doppiopetto nei toni pastello, come il rosa ed il salvia, passando per l’intramontabile bianco, fino ai più intensi verde bottiglia e rosso corallo.

Insomma, non si fa mancare nulla!

 

Tutti i brand si adattano al nuovo mood ‘20/‘21 (low profile ma pur sempre alla moda) proponendo completi per tutte le occasioni, più pratici ma sicuramente cool. 

 

Indossateli, tempo permettendo, con shirt bianca e blazer sbottonato; ai piedi un paio di Converse o magari delle delicate kitten heels, occhiali da sole (mascherina) e via!

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