Non è pienamente soddisfatto, ma non ha nessun dubbio sulla legittimità del pesante successo centrato dai suoi ragazzi. “Effettivamente nel primo tempo abbiamo sofferto – commenta il tecnico corallino Giovanni Baratto -  ma credo sia dipeso da un errato approccio alla gara, più che da difficoltà legate al modulo. Le scelte iniziali? Praticamente obbligate, come i cambi ad inizio ripresa. Sapevamo di avere Tarallo solo a mezzo servizio, poiché alle prese con un risentimento muscolare. Anche Sperandeo e Ferraro in settimana si erano allenati a singhiozzo. Insomma, non è stato semplice, ma la vittoria costruita nella ripresa ci sta tutta. Abbiamo avuto la forza di ribaltare lo svantaggio e di spegnere la verve di un avversario presentatosi qui a Torre col chiaro intento di far punti in chiave salvezza”.

Si gode la rimonta il diesse Checco Vitaglione. “Questi sono punti che valgono doppio. Ero certo che questa gara ci avrebbe riservato delle insidie, ad un certo punto ho pensato che fosse quasi stregata visto che sembrava che il pallone non volesse varcare la linea di porta del Gallipoli. Anche da calciatore mi è capitato di vivere partite del genere, spesso le ultime della classe sono capaci di fare strani scherzi. Mi è piaciuto l’atteggiamento con cui gli avversari si sono presentati al Liguori, hanno giocato a viso aperto. Mi è chiaramente piaciuta ancor di più la reazione della Turris nel secondo tempo. Credo che la dinamica di questa partita rispecchi appieno il profondo equilibrio che caratterizza l’intero girone. Quanto a noi, mi pare evidente che i trenta punti in classifica costituiscano un bottino di tutto rispetto in relazione all’obiettivo salvezza”.

Dopo il quasi gol di Potenza (ci fu alla fine il tocco di Senè?) e quello su punizione di Bisceglie (qualcuno non glielo aveva attribuito), stavolta nessun dubbio. Dagli undici metri capitan Manzo sigla il vantaggio corallino e si lascia andare ad un’esultanza tutta particolare. Emotivamente parecchio forte. “Sapevo che oggi avrei segnato – spiega il capitano corallino – ed ovviamente questo gol è tutto per mio padre, venuto a mancare qualche mese fa. Perché mi sono presentato io sul dischetto? Ovviamente perché non c’era Michele (Tarallo), è lui che deve far gol, non io. Ad ogni modo, non ho avuto nessun problema nell’assumermi la responsabilità di calciare quel rigore. Vittoria importante quella di oggi in chiave salvezza, e poi le scorrettezze subite all’andata gridavano ancora vendetta. Abbiamo reagito alla grande dopo un primo tempo obiettivamente opaco, confermando l’ottimo rendimento tra le mura amiche. Perché tante difficoltà, invece, lontano dal Liguori? Credo sia un problema di attenzione più che di personalità”. Spiazza tutti Manzo, quando annuncia il possibile addio al calcio a fine stagione. “Penso di smettere. Vorrei che questa società continuasse a far crescere la Turris, portandola in alto, ma per crescere, la squadra va necessariamente ringiovanita. Non devo comunque decidere adesso. Abbiamo ancora una salvezza da conquistare, anche se con i trenta punti di oggi qualcuno sicuramente si ricrederà sulle nostre reali potenzialità. Io resto a disposizione della società, poi si vedrà. Ciò che conta è che ad oggi io e qualche altro ‘vecchietto’ stiamo riuscendo a dare un contributo significativo alla causa corallina. Emblematica, in tal senso, la prestazione di oggi di Ferraro. Ha ancora l’entusiasmo di un ragazzino. È l’anima dello spogliatoio”. Da ultimo, un pensiero all’ex tecnico Di Maio. “Un ottimo allenatore ed una grande persona. Evidentemente non era convinto del gruppo che aveva a disposizione ed ha scelto di fare un passo indietro. In pochi, al suo, posto avrebbero agito allo stesso modo, con tanta onestà. Baratto ha invece avuto il merito di rigenerarci, trasmettendoci fiducia e recuperando sul piano mentale qualcuno”.

Non si presenta in sala stampa, ma fa arrivare comunque il suo pensiero attraverso l’Ufficio Stampa. La rete del 3-1, siglata da Ciro Manzi, è tutta per il nipotino del difensore, Luca, e per la piccola Germana, primogenita del compagno di squadra Sabatino Lordi.

Mastica amaro, invece, il tecnico salentino Germano. “Siamo stati perfetti nel primo tempo, troppo molli invece nel secondo. Probabilmente abbiamo speso tutte le energie a disposizione nel corso dei primi quarantacinque minuti di gioco. Peccato per la dinamica dell’azione che ha portato al pareggio della Turris. Non è ammissibile perdere simili palloni a centrocampo. L’episodio del rigore? Bravo Ferraro a lasciarsi cadere. Adesso pensiamo al san Severo. Dobbiamo costruire la nostra salvezza al Bianco”.

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Ai corallini lo scontro salvezza contro il Gallipoli