Il turismo riparte. Dopo due anni di pandemia sembrano tornare timidamente i fasti di un tempo, quando in queste settimane le città turistiche iniziavano a riempirsi di visitatori. In Italia sono previsti circa cinque milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane, a cui vanno aggiunti altri 2,8 milioni di pernottamenti nelle seconde case. A trainare la ripresa, in questo ponte, sono ancora una volta le città d'arte, che restano la meta privilegiata, anche a causa del tempo incerto e delle temperature ancora non caldissime, che penalizzano le regioni del Sud e delle Isole, così come le località balneari e - anche se in misura minore - le destinazioni di campagna. A muoversi soprattutto famiglie e amici, con gruppi di viaggio, in media, formati da tre componenti. Complessivamente, l'85% sceglierà una struttura ricettiva tradizionale, (alberghi, B&B, campeggi e agriturismi), mentre il restante 15% si sistemerà in una casa vacanze o in un appartamento in affitto breve. Risultati incoraggianti dunque che confermano la remuntada primaverile del turismo dopo la frenata del primo trimestre dell'anno, che aveva registrato una performance sottotono, con 16 milioni di presenze in meno rispetto ai primi tre mesi del 2019. E che non sembrano ancora aver avuto un impatto positivo sull'ormai prossima stagione estiva.

Bisogna però stare attenti. In Campania il governatore Vincenzo De Luca, nell’ottica di contenere i contagi da covid, è al lavoro per un’ordinanza che manterrà l’obbligo delle mascherine, almeno al chiuso: "Un fiume di turisti arriva in tutta Italia in particolare nelle città d'arte. Noi siamo soddisfatti per la Campania, per Napoli, per le costiere. Con Procida capitale della cultura prevediamo migliaia di nuovi arrivi, stiamo solo attenti per il Covid con l'arrivo di gente da ogni parte del mondo. Continuo su questo - ha detto - a chiedere la linea della prudenza”.