"L'arruolamento dei ragazzi nelle file della malavita organizzata è la 'guerra' di casa nostra, è la sconfitta della nostra comunità locale". Lo ha denunciato il cardinale Crescenzio Sepe nel corso del tradizionale discorso alla città pronunciato in occasione della festa dell'Immacolata. Nella terra di Napoli, a giudizio del Cardinale Sepe, "la spirale di violenza e di odio non sembra mai placarsi". E la presenza delle 'baby gang', ha osservato ancora, non è "un semplice problema sociale".

"Da Vescovo di questa Chiesa locale mi rivolgo a tutti i responsabili della vita sociale della nostra città: facciamo sistema, facciamo squadra per salvare i nostri giovani". E ai giovani che seguono la strada della malavita ha detto: "Abbandonate la strada che porta sangue, lutti e sofferenze; ritornate a Cristo che è Dio di amore, giustizia e pace".

Con i giovani, ha detto ancora il cardinale Crescenzio Sepe "dobbiamo giustificarci e scusarci se li abbiamo tenuti in parcheggio a leccarsi le ferite del non fare niente, dell'illusione, della speranza tradita, dei diritti negati". Per questo motivo, ha aggiunto l'arcivescovo di Napoli "abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche perché le cose cambino; perché se sentano ancora figli e protagonisti di una società giusta, perché si apra anche per loro un orizzonte di impegno produttivo, sano e costruttivo".

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