"Il 9 maggio 1978 moriva a Cinisi Peppino Impastato, ucciso dalla mafia per il coraggio delle sue parole. La mafia è contro ogni libertà e contro la libera espressione delle idee. Peppino Impastato, mio fratello Giancarlo e i giornalisti colpiti dalle mafie sono stati censurati in modo violento perché osarono riaffermare la libertà di parola come principio universale di ogni uomo senza alcuna distinzione". Così il parlamentare PD Paolo Siani nel 42 anniversario dell'omicidio del giovane giornalista siciliano.

"Oggi vogliamo ricordare Peppino perché le sue parole contro la mafia devono continuare a risuonare forti nel nostro Paese e partecipiamo con convinzione alla marcia virtuale a lui dedicata, organizzata da Casa Memoria Impastato e Radio 100 Passi", aggiunge Siani. "Chiediamo infine che inizi l'iter legislativo per la proposta di legge contro il carcere per i giornalisti e le querele temerarie. L'abolizione della detenzione per i giornalisti e la questione delle querele temerarie sono una priorità per l'informazione, la politica e i cittadini", conclude Siani.


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