È in corso alla Mori Arts Center Gallery di Roppongi, al centro di Tokyo, la mostra sulle Pitture parietali romane a Pompei, inaugurata il 29 aprile a margine del 150/0 anniversario dell'inizio delle relazioni diplomatiche tra Giappone e Italia. La rassegna è stata organizzata con il supporto del quotidiano Tokyo Shimbun e TBS, il Centro Internazionale per gli Studi Pompeiani, l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l'Ambasciata Italiana a Tokyo con il patrocinio del ministero giapponese degli Affari Esteri.

La mostra è divisa in quattro sezioni: Architettura e paesaggio, Vita quotidiana, Miti, Dei e culti e la maggior parte delle opere proviene dalle collezioni della Soprintendenza di Pompei e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Per la prima volta quadri di grosse dimensioni saranno esposti al pubblico fuori dall'Europa, tra cui i dipinti dell'Augusteum di Ercolano e l'intero triclinio di Villa Carmiano. Il pubblico giapponese potrà ammirare le diverse immagini pittoriche, dai paesaggi alle decorazioni scenografiche, alla pittura popolare, insieme alla ricostruzione degli ambienti come apparivano prima dell'eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C.

“La mostra sulla pittura parietale romana a Pompei assume rilevanza per la straordinaria qualità delle opere esposte - ha detto l'Ambasciatore Domenico Giorgi nel discorso inaugurale - dalla rappresentazione prospettica di grandiosi edifici secondo lo stile architettonico, sino alle scene di miti greci e latini dei periodi successivi. Ed è significativo che la collocazione di queste preziose testimonianze del passato avvenga nel Mori Arts Center, una struttura architettonica all'avanguardia, simbolo dell'ingegno e delle capacità tecnologiche giapponesi”.

Tra gli ideatori della rassegna, da parte giapponese Masanori Aoyagi, direttore del National Museum of Western Art, e Kyoko Sengoku Haga, docente di Archeologia all'Università del Tohoku. Per la parte italiana Umberto Pappalardo, professore di Archeologia Classica e Archeologia Pompeiana, e Rosaria Ciardello dell'Università Suor Orsola Benincasa. La mostra sarà aperta a Tokyo fino al 3 luglio e successivamente sarà ospitata nelle città di Nagoya, Kobe, Yamaguchi e Fukuoka.

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