“Non c’è nulla da commentare, almeno dal punto di vista politico, perché due delle tre persone coinvolte, all’epoca dei fatti, erano funzionari dell’Ente e non esponenti politici”. Il riferimento di Lello Ricciardi, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Torre Annunziata, è alla dottoressa Anna Pesacane, attuale dirigente del comune oplontino, coinvolta come RUP del procedimento di decadenza della concessione, e ad Enzo Sica, ex city manager, all’epoca RUP della procedura di gara e Presidente della Commissione di gara per l’affidamento della concessione della gestione dell’area demaniale in questione. “Occorre leggere gli atti e capire le ragioni”, ha ribadito il politico Dem che ha detto: “Parlo solo di cose che conosco bene, non di quelle per cui non ho contezza”.

La questione dello storico lido torrese, però, è stata un cavallo di battaglia proprio dei Democratici quando, dall’opposizione, denunciarono anomalie dell’amministrazione. Secondo il responsabile cittadino di Sel, Massimo Napolitano: “Su questa vicenda abbiamo lavorato insieme al PD fino a quando non sono riusciti a diventare partito di maggioranza con il ribaltone del 2013”.

Ma il punto cruciale, per il leader del partito di Vendola, è il responso del Ministro dell’Interno, citato anche dallo stesso sindaco Starita in un’intervista rilasciata al nostro giornale: “Non è vero – ha continuato Napolitano – che Alfano ha messo un punto definitivo dopo il mancato scioglimento del Comune. L’azione della magistratura dimostra il contrario. Piuttosto, la risposta del sottosegretario del Viminale, a cui fa riferimento il primo cittadino, è politica e non scende nei dettagli con una relazione tecnica che più volte abbiamo chiesto attraverso i nostri parlamentari”. Infine, conclude: “La commissione antimafia sta ancora lavorando sul caso ‘Torre Annunziata’ e non è escluso che nelle prossime settimane possa esserci qualche audizione per chiarire alcune vicende”.

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