Inchiesta partita da Manna. De Luca: “Ricordo quella del deserto”
Il Presidente della regione Campania, indagato per corruzione, si dice “fiducioso della magistratura ma parte lesa dalla stampa”
11-11-2015 | di Raffaele Perrotta
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“Avvertivo un'acuta nostalgia di ritrovarvi. E vi ritrovo in tanti a condividere qualche minuto di meditazione mattutina”. Inizia con una battuta, non l’unica, che il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, fa ad apertura della conferenza stampa con i giornalisti. “Sostengo pienamente l’azione della magistratura e la invito ad andare avanti con estremo vigore, possibilmente in tempi rapidi”, aggiunge, facendo alcune considerazioni senza dare spazio a domande.
Il ruolo dei media. “In Italia sono cresciuti gli effetti collaterali di un’iniziativa giudiziaria: l’abitudine al massacro mediatico delle persone e delle istituzioni. Questo sta diventando un segno di barbarie nel nostro paese e di oltraggio permanente allo Stato di diritto e alla Costituzione Italiana”. Di qui l’attacco a “molti organi di stampa ed alcune pagine colorate come Topolino…per troppi anni abbiamo fatto finta di non vedere che sta crescendo una realtà mostruosa fatta di oltraggio alla dignità della persona”. Anche per questo motivo, De Luca si dice “parte lesa, io e l’istituzione che rappresento”.
L’INCHIESTA. Condotta dai pm della Dda di Napoli, Henry John Wookcock ed Enrica Parascandalo, l’indagine è in una fase cruciale. Si fonda su numerose intercettazioni ambientali e telefoniche, in alcune delle quali è emersa la presunta iniziativa illecita di Guglielmo Manna, avvocato con un incarico dirigenziale dell'ospedale Santobono, e marito di Anna Scognamiglio, uno dei tre giudici del collegio del Tribunale civile chiamato a pronunciarsi sul ricorso di De Luca per la sospensione degli effetti della legge Severino. Manna avrebbe prospettato una decisione sfavorevole a De Luca e avrebbe sostenuto di poter influire sulla decisione in senso positivo per il Governatore chiedendo per sé un importante incarico da parte della Regione. A essere intercettato, in quanto indagato nell'inchiesta della Dda di Napoli, sarebbe stato proprio Manna.
“Ho letto di un certo Manna. Non so chi sia, che faccia, dove viva. Ho due ricordi: la manna dal cielo, biblica, e Angelo Manna, un opinionista napoletano”. Il presidente chiarisce così, a modo suo, la vicenda che lo vedrebbe legato a Guglielmo Manna.
LA TRASPARENZA. “Vorrei sia chiaro a tutte le forze politiche che da Napoli lanciamo la sfida della trasparenza, della correttezza, del rigore amministrativo, del rigore spartano nelle nostre istituzioni, senza nessun problema. Le paludi della clientela politica e del malaffare sono prosciugate. Le prime scelte che abbiamo fatto vanno in questa direzione”.
Negli ultimi minuti con i giornalisti, De Luca si dedica a batture. Dice: “Sto facendo training autogeno. Come diceva Eraclito: ‘Il carattere è il demone dell’uomo’. Bisogna mantenersi, tutti i consiglieri hanno detto ‘mi raccomando’. Sottolineo – conclude il Presidente – che dovrebbero farmi cavaliere del lavoro per quanto ne ho dato ai giornalisti”.
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