Inquinamento fiume Sarno: in arrivo un milione di euro dalla Regione Campania per l’analisi delle acque e dei sedimenti delle sponde. E’ il risultato del protocollo d’intesa sottoscritto da Regione ed Invitalia, che avrà il compito di finanziare gli interventi previsti nel Patto per il Sud.

L’analisi delle acque del fiume sarà utile per capire in che modo si dovrà intervenire per il disinquinamento, ma soprattutto per avere qualche informazione in più sugli sversamenti illeciti che il Sarno subisce. Dalla regione si studiano gli interventi per arginare il rischio idraulico, il completamento della rete fognaria, fermo restando che restano ancora dubbi sulla creazione della seconda foce a Torre Annunziata, che tanto scalpore ha suscitato specie nell’ultimo consiglio comunale monotematico, proprio sulla questione seconda foce.

“In tutte le consultazioni fatte finora sul Grande Progetto Sarno – spiega Orfeo Mazzella, rappresentante del Comitato Gente del Sarno – abbiamo appreso che nessuna opera di dragaggio del fiume può essere consentita se non si fa una caratterizzazione dei sedimenti. Bisogna capire effettivamente che tipo di fanghi sono presenti, ma obiettivamente è qualcosa che va nella direzione giusta. Sarà un’operazione, però, molto complicata, in quanto la manutenzione dell’alveo del fiume non viene effettivamente realizzata da quarant’anni”.

Il piano di caratterizzazione, dunque, dovrebbe permettere di accertare quali sono gli agenti inquinanti che infestano le acque del fiume e le sue sponde, tenendo ben presente però che in quarant’anni il Sarno avrebbe trasportato sostanze altamente nocive: dai metalli pesanti, ad esempio, fino ai pesticidi sversati dalle numerose aziende a carattere agricolo che insistono sulla zona. Un obiettivo ritenuto prioritario per lo sviluppo della Campania, considerando il fatto che i veleni del fiume attraversano ben 39 comuni tra le province di Avellino, Salerno e Napoli, devastando soprattutto un largo tratto di costa tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.

Ed è proprio nei confronti di Torre Annunziata che Orfeo Mazzella rivolge un appello alla regione Campania affinché “non volti nuovamente le spalle a questa città e proseguire nell'azione. Perché siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui si deve cambiare necessariamente registro”. Il riferimento è alla statistica che è saltata fuori nel corso dell’ultimo consiglio comunale monotematico sul Sarno tenutosi a Torre Annunziata: l’Istituto Superiore di Sanità ha affermato che nell’area oplontina si vive, in media, sette anni in meno rispetto alla norma. “La regione ha fatto e sta facendo degli sforzi importanti – ha concluso Mazzella - ma il lavoro da fare è di una portata superiore a qualsiasi immaginazione. Sarebbe il caso di valutare la portata di un problema simile a quanto verificatosi a Bagnoli e Taranto”.

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