Hanno prestato soldi fino a 3 milioni di euro praticando prestiti da usura.

Incastrata una banda di strozzini. Si tratta di Antonio Sorrentino (57 anni), Giancarlo Vestiti (58 anni) e Gennaro Castaldi (53 anni), ritenuti responsabili dei reati di usura aggravata ed estorsione in concorso.

L’operazione, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata, ha permesso di smascherare l’organizzazione criminale e porre sotto sequestro preventivo beni per 400mila euro dopo aver accertato l’esistenza di 9 vittime della banda, tutti imprenditori e operanti in diverse regioni (Campania, Toscana, Lombardia e Veneto, ndr). Due imprenditori sono di Torre del Greco, operanti nel settore del corallo.

I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, al termine di una complessa indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Settima sezione - alla Compagnia di Torre del Greco, a seguito di una denuncia presentata da due imprenditori operanti nel settore della commercializzazione del corallo.

Sulla base degli elementi acquisiti attraverso indagini tecniche e documentali, emergevano condotte illecite ascrivibili ai soggetti sottoposti agli arresti dato che sono stati riscontrati prestiti usurari per oltre 3 milioni di euro a diversi operatori economici in stato di necessità, con interessi fino al 275% su base mensile.

Le Fiamme Gialle ha, inoltre, proceduto, nei confronti dei soggetti tratti in arresto, all’applicazione della misura cautelare patrimoniale sul profitto del reato di usura, consistente negli interessi usurari concretamente percepiti, per un importo di circa 400 mila euro, provvedendo al sequestro di denaro in contanti o depositato su conti correnti e, per equivalente, degli immobili a loro riconducibili.

Unitamente all’esecuzione dei menzionati provvedimenti, sono in corso a Napoli e Milano altre perquisizioni presso le abitazioni e le sedi aziendali utilizzate dagli indagati. Nel frattempo, per Sorrentino e Vestiti si sono aperte le porte del carcere, mentre Castaldi ha ottenuto i domiciliari.


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