Anche il Ministro Costa ferma le cisterne della Isecold”. E’ la didascalia di una foto apparsa sulla pagina facebook dell’onorevole del Movimento 5 Stelle Luigi Gallo, con la quale annuncia che “il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero dell’Ambiente si esprimono nel rispetto della legge per il blocco del progetto di ampliamento dell’Isecold a Torre Annunziata”. Dimenticando che i lavori all’interno del porto oplontino sono già bloccati da tempo, per effetto dell’annullamento imposto dall’ufficio tecnico comunale di Torre Annunziata e per mezzo del quale sono in corso una serie di conferenze di servizi (la prima svoltasi il 9 luglio scorso, ndr) in Regione Campania.

LE DISCUSSIONI IN PARLAMENTO. Il Movimento 5 Stelle nel mese di febbraio 2019 presenta un’interrogazione, a firma della senatrice La Mura, sull'incompatibilità dell'installazione delle cisterne di idrocarburi della Isecold. Atto replicato alla Camera da Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura, con un’interrogazione che porta la sua firma. Ma entrambe le interrogazioni vengono depositate quando i lavori erano già fermi.  

LA SANZIONE. Gallo, in un post su facebook spiega che “se il primo punto della questione è che il ministro Costa ha registrato la necessità del blocco del progetto, l’altro riguarda la responsabilità della ditta sul presunto inquinamento da piombo nella zona attigua del molo di Levante. Anche il ministro Costa si sta adoperando per sollecitare gli organi preposti”, ovvero la Regione Campania, che da parte sua ha già acquisito la documentazione relativa alla possibile sanzione che potrebbe oscillare tra i 20 e i 100 mila euro a danno dell’azienda che avrebbe operato senza essere in possesso del certificato di verifica di assoggettabilità a Via (Verifica di impatto ambientale, ndr).

Una sanzione che però non è stata ancora comminata, a differenza di quanto sostiene, sempre a mezzo Facebook, la senatrice della Repubblica Virginia La Mura che scrive: “Oggi la Regione multa per 35mila euro la Isecold per la mancata presentazione della richiesta di assoggettabilità alla VIA. Anni di omertà e poca trasparenza che portano a un unico dato di fatto: quelle cisterne non dovranno essere costruite e, anzi, dovrà essere rivisto l’intero impianto”.

Le parti (Regione, Comune, Asl, Arpac, Soprintendenza, ndr) si riaggiorneranno probabilmente dopo la pausa estiva, quando verrà convocata una nuova conferenza di servizi in Regione Campania. C’è poco da esultare.


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