Sarebbero maturati in un regolamento di conti in ambienti criminali i due attentati intimidatori compiuti il 19 e il 28 febbraio scorsi a Molfetta quando furono esplosi complessivamente 12 colpi di arma da fuoco contro la porta d'ingresso di un condominio in cui abita un pregiudicato.

E' quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della locale compagnia che, coordinati dalla Procura di Trani, hanno arrestato due campani, un 48enne e un 49enne di San Giorgio a Cremano, per minaccia aggravata con l'uso delle armi e ricettazione aggravata. Nei loro confronti è stata eseguita un'ordinanza del Gip Rossella Volpe, emessa su richiesta del sostituto Marcello Catalano.

A permettere la identificazione dei due indagati la visione di riprese di più telecamere di sorveglianza che ha permesso di accertare che erano state utilizzate due auto noleggiate da altrettante società di San Giorgio a Cremano e che una delle due vetture al momento dell'agguato aveva targhe rubate a Cercola. Ad incastrare un secondo attentatore anche l'analisi dei tabulati di diverse utenze telefoniche che lo collocano sul luogo della sparatoria.

Il movente non è ancora emerso, ma i carabinieri ritengono possa essere legato alla gestione di qualche attività illecita. Uno degli arrestati in passato è stato detenuto nello scorso carcere con l'obiettivo delle intimidazioni. I due campani, catturati con l'ausilio dei militari della compagnia di Torre del Greco, sono stati condotti nella Casa circondariale di Napoli Poggioreale. Sono ancora in corso le indagini per identificare un terzo uomo, che era alla guida di una delle due auto.

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