"Torre Annunziata è un posto difficile, come la maggior parte delle periferie. Non mi piaceva studiare e non avevo una madre che mi imponesse di andare a scuola. Poi ho incontrato il maestro Lucio Zurlo e la mia vita è cambiata. Non tutte le ragazzine della mia città si sposano presto e lasciano la scuola, ma anche se fossero solo due sarebbe comunque negativo. Significa che il sistema deve cambiare'’.

Anche stavolta Irma Testa si racconta senza filtri. Appena rientrata in Italia dopo la conquista dell'oro a Nuova Delhi, la campionessa del mondo è stata intervistata da Bruno Vespa. La butterfly oplontina, Incalzata dalle domande del giornalista, ha parlato ancora una volta della sua città e dell'incontro provvidenziale con il maestro Lucio Zurlo. 'In un posto così complicato come Torre Annunziata è difficile avere dei sogni e infatti prima del pugilato non ne avevo. Poi lo sport ha cambiato tutto e ho iniziato ad avere delle ambizioni. Sognavo di vincere il titolo italiano e ci sono riuscita. Volevo la medaglia europea e ce l'ho fatta. Ora sogno l'oro olimpico. Adesso sono la migliore al mondo, ma vincere la medaglia olimpica significa essere migliore sempre". 

Irma Testa nei 'Cinque Minuti' con Vespa ripercorre i momenti più complicati e più emozionanti della straordinaria carriera pugilistica. Ma dietro la forza dell'inarrestabile campionessa mondiale c'è la dolcezza di una ragazza sensibile, legatissima alla sua famiglia. "Mia madre ci ha visto lungo, ha capito subito che il pugilato mi avrebbe cambiato la vita e mi disse di andarmene da Torre Annunziata. Le devo molto. Quando le confessai la mia omosessualità mi disse 'Non importa, tanto lo sapevo già. Ti amo così come sei'.La ringrazio perchè mi ha permesso di andare via e di stare dodici anni lontano da casa per inseguire il mio sogno".

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