La prima ordinanza di custodia cautelare in carcere colpisce tre soggetti del clan Birra - Iacomino attivo ad Ercolano e fa luce sull'omicidio di Ettore Merlino, avvenuto nel maggio 2007 a Torre Annunziata Le indagini hanno dimostrato che Lorenzo Fioto e Vincenzo Lucio quali emissari di Stefano Zeno (reggente del clan Birra - Iacomino e mandante dell'omicidio, oggi detenuto al 41 bis) si recarono a palazzo Fienga, roccaforte del clan Gionta di Torre Annunziata e loro alleato, poco prima dell'omicidio per sollecitare l'uccisione di Merlino: questi era un affiliato al clan rivale Ascione - Papale attivo ad Ercolano nel settore delle estorsioni. Un contributo alle indagini è stato offerto anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Già nel 2012 per questo omicidio furono condannate all'ergastolo - con sentenza confermata anche in Corte d'Assise d'Appello - undici persone ritenute organiche al clan Gionta. La vittima fu attirata con l'inganno nel palazzo Fienga: le fasi organizzative dell'omicidio - secondo quanto ricostruito dalle indagini - furono riprese da un sistema di videosorveglianza installato all'interno dell'edificio dal clan Gionta.

La seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere fa riferimento ad un duplice tentato omicidio e colpisce Ciro Uliano e Simone Borrelli, ritenuti elementi di spicco del clan Birra - Iacomino: nel 2007 i due, in una strada centrale di Ercolano, esplosero circa 30 colpi di Kalashnikov contro un'auto blindata su cui viaggiavano altrettanti affiliati al clan rivale Ascione - Papale.

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