Il 21 marzo del 2001 è una data difficile da dimenticare per Torre Annunziata. In quell’occasione più di 15mila giovani, provenienti da tutta Italia, scesero in strada in occasione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie”. La manifestazione che si terrà lunedì a Napoli, ebbe la vecchia Oplonti come sede per la sua sesta edizione.
Tante le autorità che giunsero in città con un palco che fu allestito in piazza Imbriani. Arrivò a Torre Annunziata il presidente della Camera dell’epoca Luciano Violante e il vice presidente della commissione antimafia Nichi Vendola. Presenti anche vari parenti di vittime innocenti come Rita Borsellino e Giuseppe Impastato. A conclusione il concerto del cantante Roberto Vecchioni. Una giornata ancora impressa nella memoria di Pierpaolo Telese, che nel 2001 era l’assessore alle politiche sociali e giovanili. Il sindaco era il compianto Francesco Maria Cucolo, scomparso circa 2 anni fa. Proprio uno dei maggiori esponenti di quell’esecutivo, ha ricordato alcuni aneddoti esclusivi di quello storico 21 marzo.
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Quali sono gli episodi che ha più impressi nella mente?
“Ricordo le battute iniziali, risalenti a qualche mese prima, in un incontro riservato all’Istituto Mazzarello con don Luigi Ciotti, il sindaco Cucolo e don Tonino Palmese. Si gettarono le basi per l’organizzazione della giornata nazionale a Torre Annunziata. Poi, quando furono più chiari i problemi e gli impegni economici per l’Ente. Ma soprattutto la preoccupazione per la riuscita, Cucolo mi chiese se me la sentissi di prendermi la responsabilità. Io risposi positivamente e mi diede una pacca sulla spalla, incitandomi ad andare avanti. Il resto è stato sotto gli occhi di tutti”.
Ci racconti.
“Fu una splendida giornata di sole. Quando la testa del corteo, partito dal piazzale dello stadio Giraud, arrivò a piazza Imbriani, la coda era ancora ferma nel luogo di partenza. Una marea umana che attraversò le strade della città. Per la prima volta la zona di Torre centrale fu chiusa interamente al traffico e il palco fu utilizzato come postazione logistica per ospitare le tantissime autorità che parteciparono. Poi Don Luigi Ciotti voleva unire il ricordo ad azioni concrete. Noi istituimmo l’InformaGiovani nell’ex bar Stella in piazza Cesaro”.
Com’è cambiata la criminalità nel corso dell’ultimo ventennio?
“La camorra di oggi è sicuramente più debole, ma non meno invasiva. Uccide di meno rispetto agli anni ’80, ma mantiene un elemento di pericolosità notevole. Anche come cappio al collo della nostra comunità, che ostacola il processo di sviluppo”.
Torre Annunziata sta attraversando un momento davvero difficile. Ce la farà a superarlo?
“La città ebbe grande voglia di riscatto e lo colgo come elemento positivo. Anche in un corpo martorizzato come quello di Torre Annunziata germoglia una vita che viene sempre fuori. Registro, con un po’ di amarezza, il rapporto con Libera da quando, pur essendo stato protagonista della nascita del presidio, ci sono stati dei dissapori con qualche esponente locale. Il mio impegno politico è sempre stato mal visto, forse è stato ritenuto che potevano esserci dei problemi di etichetta della struttura”.
Il 21 marzo del 2001 è una data difficile da dimenticare per Torre Annunziata. In quell’occasione più di 15mila giovani, provenienti da tutta Italia, scesero in strada in occasione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle M...
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