“La mia vita in Australia è fantastica, ma Torre Annunziata con i suoi affetti mi manca”. E’ questa la storia di Salvatore Balzano, il quasi 33enne oplontino trapiantato ormai da qualche anno a 17mila km di distanza dalla sua amata città natale.

Una vita da globetrotter cominciata a 18 anni grazie all’esperienza cestistica di Osimo, città nella quale si è diplomato lasciando il liceo Pitagora. Poi la laurea in ingegneria informatica, con gli studi conclusi a Sophie Antipolis, vicino Nizza. E proprio la Costa Azzurra ha cambiato Salvatore Balzano e i suoi orizzonti.

Cosa l’ ha portata a lasciare l'Italia e Torre Annunziata?

“Vivendo a Nizza ho conosciuto persone di varie nazionalità, anche non europee, e da li ho iniziato a sentire il bisogno di esplorare una realtà completamente diversa e cosi ho deciso di lasciare tutto e partire”.

Da quanti anni è in Australia e di cosa si occupa?

“Vivo in Australia da marzo 2015 in una piccola cittadina sul mare chiamata Manly a 7 miglia a nord di Sydney che rappresenta una delle tappe del Tour mondiale di Surf. La mattina raggiungo il mio ufficio al centro della città con 15 minuti di traghetto cosa che mi permette di essere sempre in contatto con la seconda passione della mia vita: il mare. Lavoro per un’azienda che si chiama Newscorp Australia, società multinazionale che si occupa di media e news in tutto il mondo. Tra le testate giornalistiche di proprietà di NewsCorp ci sono il "The Wall Street Journal", il "The New York Post",  "il The Sun", "Fox Sports", il "The Daily Telegraph" e "News.com.au" numero 1 per le News in Australia. La mia posizione attualmente e' quella di "Technical Team Leader" e mi occupo di Web Development, lavoro che presenta costantemente nuove sfide”.

E’ soddisfatto della sua vita in Australia?

“L'ostacolo più grande quando ci si approccia a un Paese al di fuori della comunità europea è sicuramente il Visto. Gli europei sotto i 30 anni hanno accesso a uno soprannominato “Working Holiday VISA” che dura un anno e ti permette di lavorare per un massimo di 6 mesi con lo stesso datore di lavoro. Questo mi ha dato la possibilità  di arrivare a Sydney e trovare, dopo centinaia di curriculum inviati e decine di porte in faccia, un primo contratto di 3 mesi con una Gaming Agency, esperienza interessante e formativa. Da li l'unico modo di rimanere in Australia con gli stessi diritti lavorativi è trovare una azienda disposta ad assumerti sotto le condizioni di un Visto della durata di 4 anni chiamato "Business Long Stay Visa". Processo che prevede dei costi enormi ( migliaia di dollari ) per la società oltre che dei tempi di attesa dalle 4 settimane ai 3 mesi in alcuni casi. Purtroppo le restrizioni aumentano sempre più ed è diventato complicato l’accesso a questo bellissimo paese”.

-Quali sono i suoi obiettivi per il futuro? Sogna di tornare a Torre?

“Devo dire che dopo le difficolta iniziali di ambientazione e quelle legate al Visto, attualmente sono molto soddisfatto della mia vita. Ho una casa molto bella con vista sul mare, un bellissimo gruppo di amici con un mix di nazionalità e culture incredibile.  Mi sento bene, mi sento a casa e questa stabilita (non solo professionale) mi permette di fare piani per il futuro senza mille paure e mille incertezze. Devo ammettere che ora come ora mi risulta davvero difficile pensare di poter tornare in Italia o a Torre Annunziata nell'immediato futuro. Dall'altro lato però, la distanza tra Australia e Italia ha reso praticamente impossibile per me visitare la mia stupenda famiglia e i miei amici di sempre più di una volta all'anno e questo è il lato più brutto di tutta questa esperienza”.

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