La pizza come presidio di legalità: “Nessuna crisi o cedimento”
Riconosciuta nel mondo come bontà del nostro paese, preso potrebbe diventare materia di insegnamento a scuola
18-01-2023 | di Claudio Di Giorgio

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Il 17 gennaio si sono celebrati in tutto il mondo e in tutte le lingue i festeggiamenti per la Giornata Mondiale della pizza cosiddetta Pizza Day. In onore di Sant’Antonio Abate quale protettore dei pizzaioli ma anche dei fornai , dei lavori legati al fuoco e degli animali. Un riconoscimento che va anche ai numerosissimi produttori di questo gustosissimo alimento che è la pizza, che riescono a manipolare le materie prime fino ad ottenerne un meraviglioso cibo per genuinità sapore e profumi .
La pizza napoletana è patrimonio Unesco, è simbolo della cucina italiana nel mondo, amatissima (e imitatissima) a ogni latitudine, e nel 2010 è stata riconosciuta Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea.
La pizza costituisce, come sottolineano gli esperti, la bandiera della cultura gastronomica italiana nel mondo ovvero una delle più importanti eccellenze gastronomiche e racchiude in se materie prime principali del Made in Italy alimentare come farine, pomodoro, olio extra vergine d’oliva , aglio , origano, fior di latte e basilico . La si può assolutamente considerare come facente parte di un linguaggio universale, perché questo prodotto passa dalle cucine e dalle latitudini alimentari di tutto il mondo, e perché non è solo un alimento ma un prodotto genuino che dona anche gioia e favorisce la convivialità-
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Nell’occasione della celebrazione della giornata della pizza si fanno anche valutazioni di carattere economico e si scopre che ogni anno, in Italia, sono circa 450 mila le tonnellate di farina che vengono destinate alla produzione di oltre 3 miliardi di pizze, prodotto che non conosce crisi o segni di cedimento. È il cibo che attrae a Napoli turisti e visitatori da ogni parte che ha una espansione continua, nonostante i rincari delle materie prime. Protagoniste soprattutto le catene artigianali che hanno contribuito a ridisegnare l'immaginario del prodotto: non più povero e popolare, ma di alta qualità accessibile a tutti.
Così, Rosario Lopa, il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, già Delegato all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Presidente Comitato Promozione e Valorizzazione della Pizza a margine della Giornata Mondiale della Pizza: “La valorizzazione della pizza napoletana sancisce la leadership nazionale nel vasto panorama della gastronomia popolare di qualità, con valore storico, culturale, economico e sociale. Questa giornata sancisce in maniera forte che la valorizzazione delle metodiche di lavorazione dei nostri pizzaioli rappresenta un valore indiscutibile del prodotto, sintesi della dieta mediterranea. Oggi bisogna far si che la pizzeria del territorio campano diventi non solo presidio di cultura enogastronomica ma anche di legalità. Noi come sempre ci mettiamo la faccia a fianco dei nostri pizzaioli. Appena le condizioni istituzionali ce lo consentiranno, daremo il nostro contributo di idee e organizzativo, per avviare tutte le procedure, con gli enti preposti, per riconoscere la figura del Pizzaiolo, tra le discipline scolastiche degli istituti alberghieri”.
La festa è stata occasione anche per il recupero della tradizione del falò e per iniziative a sostegno dei pizzaioli.
