Il 17 gennaio  si sono  celebrati  in tutto il mondo e in tutte le lingue i festeggiamenti  per la  Giornata Mondiale della pizza cosiddetta Pizza Day. In onore di Sant’Antonio Abate quale protettore dei pizzaioli ma anche  dei fornai , dei lavori legati al fuoco e degli animali.  Un riconoscimento che va anche  ai  numerosissimi produttori di questo  gustosissimo alimento  che è la pizza, che riescono a manipolare  le materie prime fino ad ottenerne  un meraviglioso cibo  per genuinità sapore e profumi .

La pizza napoletana è patrimonio Unesco, è simbolo della cucina italiana nel mondo, amatissima (e imitatissima) a ogni latitudine,  e nel 2010 è stata riconosciuta Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea.

La pizza costituisce, come  sottolineano  gli  esperti,  la bandiera della cultura gastronomica italiana nel mondo  ovvero una delle più importanti eccellenze gastronomiche  e racchiude in se materie prime principali  del Made in Italy alimentare come farine, pomodoro, olio extra vergine d’oliva , aglio , origano,  fior di latte e basilico .  La si può assolutamente  considerare come  facente parte di un linguaggio  universale, perché questo prodotto  passa  dalle  cucine e  dalle latitudini alimentari di tutto il  mondo, e perché non è solo un alimento ma  un prodotto  genuino che dona anche gioia e  favorisce la convivialità-

Nell’occasione della celebrazione  della giornata della  pizza  si fanno anche valutazioni  di carattere economico  e  si scopre  che ogni anno,   in Italia, sono circa 450 mila le  tonnellate di farina  che vengono destinate alla produzione di oltre 3 miliardi di pizze,   prodotto che  non conosce crisi  o   segni di cedimento.  È il cibo che attrae a Napoli turisti e visitatori da ogni parte che ha una espansione continua, nonostante i rincari delle materie prime. Protagoniste soprattutto le catene artigianali che hanno contribuito a ridisegnare l'immaginario del prodotto:  non più povero e popolare, ma di alta qualità accessibile a tutti.

Così, Rosario Lopa, il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, già Delegato all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Presidente Comitato Promozione e Valorizzazione della Pizza a margine della Giornata Mondiale della Pizza: “La valorizzazione della pizza napoletana sancisce la leadership nazionale nel vasto panorama della gastronomia popolare di qualità, con valore storico, culturale, economico e sociale. Questa giornata sancisce in maniera forte che la valorizzazione delle metodiche di lavorazione dei nostri pizzaioli rappresenta  un valore indiscutibile del prodotto, sintesi della dieta mediterranea.  Oggi  bisogna far si che la pizzeria del territorio campano diventi non solo presidio di cultura enogastronomica ma anche di legalità. Noi come sempre ci mettiamo la faccia a fianco dei nostri pizzaioli. Appena le condizioni istituzionali ce lo consentiranno, daremo il nostro contributo  di idee e  organizzativo, per avviare tutte le procedure, con gli enti preposti, per riconoscere la figura del Pizzaiolo, tra le discipline scolastiche degli istituti alberghieri”.

La festa è stata occasione anche per il recupero della tradizione del falò e per  iniziative a sostegno dei pizzaioli.

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