Riteniamo incomprensibili le ragioni della Dirigente scolastica del Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata e Dirigente del Liceo Nobel di Torre del Greco, prof.ssa Nunzia Langella, preside in reggenza dopo la dolorosa perdita del Prof. Capossela, di non consentire l’illuminazione della facciata del Liceo, scelta per salutare, con un fascio luminoso rainbow, l’arrivo del corteo del Pride a Torre Annunziata.(Precisiamo che l’illuminazione era a  carico e a spese dell’organizzazione del Pride).

Nonostante il parere positivo della Città Metropolitana di Napoli, proprietaria del bene e presente al corteo con il Gonfalone e il vicesindaco, nonostante la presenza di diversi sindaci del vesuviano e del supporto della Regione Campania, nonostante la richiesta sia stata rafforzata degli stessi rappresentati degli alunni del Liceo, la Dirigente, trincerata dietro presunti problemi burocratici che a questo punto appiano evidentemente pretestuosi, ha deciso di non consentire l’illuminazione della facciata.

“La Dirigente con questa scelta, contro il sentimento diffuso di accoglienza dei cittadini torresi, delle cittadine torresi e dei sui stessi alunni e alunne, dimostra di non aver avuto in questi mesi alcuna capacità di porsi in sintonia con la città di Torre Annunziata, con un territorio in sofferenza e con la sua stessa scuola. La Città di Torre Annunziata ha bisogno di entusiasmo e di bello, anche magari con un piccolo fascio colorato sulla facciata di una scuola, in nome della Pace e in nome dei Diritti, ma evidentemente hanno prevalso probabilmente i pregiudizi, nascosti dietro un presunto formalismo burocratico. Troviamo l’atto della Dirigente ingiusto nei confronti della Città e della Scuola, una forma di prevaricazione istituzionale incomprensibile e inaccettabile. A Torre Annunziata non bisogna combattere solo contro il malaffare, ma anche, purtroppo, contro il pregiudizio e l’ottusa burocrazia di chi dovrebbe aiutare e facilitare la crescita civica di un territorio martoriato dalla camorra e dalla corruzione. Non ci fermeremo  e dopo il Pride individueremo un altro luogo della città che sarà illuminato con il rainbow, contro ogni forma di ostruzionismo e prevaricazione, contro ogni forma di ingiustizia”. Commenta Antonello Sannino, portavoce del Vesuvio Pride.

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