Il continuo “allungarsi” dell'elenco delle Regioni e dei Comuni che creano i vari regolamenti comunali con le relative ordinanze restrittive al mondo dei casino online consigliati, non è certamente prodromo di sistemazione della “questione territoriale”, posto che negli ultimi mesi, nonostante i “lavori” della Conferenza Unificata, ed in attesa della sua “sentenza definitiva sulla riforma”, si è continuato ad emettere disposizioni contro le attività ludiche, rendendo la loro vita ancora più intricata e continuando a legiferare in modo assolutamente indipendente dal Governo centrale sul gioco.

Ci si troverà, quindi, dinanzi a restrizioni di vario genere, sempe più complicate da rispettare, sia nelle distanze (sempre più ingenti dai luoghi sensibili) che nei tempi (ormai le fasce di accensione stanno per essere sempre più ridotte) e, sopratutto, ci si troverà con quei territori che si erano mossi per primi contro il settore ludico dove a breve scadrano le autorizzazioni vigenti per le varie attività e tutto questo porterà quasi sicuramente alla scomparsa dell'offerta del prodotto gioco (lecito), perché quello illecito (il gioco) continuerà ad esistere ed a guadagnare.
É per questo motivo che si continua a ribadire che questa situazione non può andare oltre, una soluzione si deve trovare ed è assolutamente improrogabile: certo, il desiderio degli operatori del gioco sarebbe poter brindare al nuovo anno con qualcosa di positivo e, quindi, con un finale “roseo”. Ma, purtroppo, non sarà così anche se il dovere di ogni imprenditore è quello di guardare in avanti, e non ai fallimenti già accaduti, e provare, almeno provare, a scorgere una possibile strada da intraprendere per il prossimo futuro. 
Certamente, con l'esperienza negativa acquisita durante questo ultimo anno (ed anche nei precedenti), sarà difficile per gli operatori del gioco guardare avanti con entusiasmo relativamente ai propri affari: più che restrizioni, tasse ed orpelli l'anno che sta per finire non ha certamente portato gioia, oppure qualche certezza per chi ancora “ha l'ardire di investire nel business del gioco d'azzardo”. Ciò che il Governo ha saputo fare è ancora un “nulla” sopratutto per quanto riguarda i bandi di gara per le nuove concessioni che avrebbe potuto almeno rasserenare gli animi. Ma tant'è.
Quindi, ad oggi, si possono intravedere soltanto sentieri accidentati ed apparentemente senza via di uscita. Nella speranza, però, di ritrovare uno spiraglio, un percorso anche periglioso ma che conduca a qualcosa di veramente concreto per tutta la filiera che ne ha bisogno “come l'aria per respirare” e non è un consueto modo di dire. Le forze del settore ludico sono ridotte al lumicino insieme alle sue speranze di vedersi protetto dallo Stato, la stessa forza che lo ha creato e poi lasciato al suo destino ormai in mano, e su questo non vi è ombra di dubbio, alle Regioni ed ai Comuni. La speranza in ogni caso c'è, ancora qualche forza anche, che arrivi il nuovo anno e che porti finalmente un poco di stabilità... per tutti, mondo del gioco e Paese! Se così non fosse ci si troverebbe veramente in un bel caos, ma proprio sotto tutti i punti di vista ed il settore ludico ed i cittadini in generale avrebbero diritto a qualcosa di più e di questo ne siamo assolutamente certi.

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