La rete dell'orrore, nove arresti per pedopornografia
Sequestrati migliaia di file e 'Guida del pedofilo',26 indagati
15-06-2024 | di Redazione
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Immagini raccapriccianti di abusi su minori. Erano nelle migliaia di file scoperti da agenti specializzati del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Catania, diretto da Marcello La Bella, nell'ambito di un'inchiesta per il contrasto alla pedopornografia online, coordinata dalla Procura Distrettuale del capoluogo etneo.
Le indagini sono culminate in una vasta operazione su tutto il territorio nazionale, denominata 'Tabù', che ha portato all'arresto di nove persone per detenzione e divulgazione di materiale pedoporpornografico. Per gli stessi reati sono indagate altre 26 persone che sono state sottoposte a perquisizioni personali e informatiche. Eccetto qualche pregiudicato, la maggioranza di loro erano degli 'insospettabili': età compresa tra 30 e 65 anni, scolarizzati, la gran parte impiegati pubblici o privati, un pensionato, con famiglia e una vita apparentemente 'irreprensibile'. Uno di loro era in possesso di una copia telematica della 'Guida del pedofilo'.
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"L'impegno nel contrasto a crimini come pedofilia e pedopornografia resta prioritario - ha commentato il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, titolare dell'inchiesta con la sostituto Anna Trinchillo - e lo dimostrano i risultati ottenuti, come quello di oggi, che sono merito anche dell'alta preparazione della Polizia giudiziaria e dei sostituti procuratori del pool".
Le indagini, coordinate dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del servizio della Polizia postale, hanno preso avvio dall'attività di analisi informatica su dispositivi elettronici sequestrati a un indagato, arrestato mesi fa per detenzione e divulgazione di materiale pedoporpornografico, che contenevano anche una piattaforma di messaggistica con gruppi dediti allo scambio di immagini e video di abusi su bambini, alcuni dei quali piccolissimi. Indagini sono in corso per identificare le vittime.
"In quelle foto in quei video, non dimentichiamolo - ha sottolineato don Di Noto, fondatore di Meter - ci sono dei bambini già abusati, a cui è stata negata l'infanzia e la bellezza della vita. Deturpati per sempre. Mi appello che al G7 ci possa essere un solo cenno per la gravità della pedocriminalità organizzata ormai a livello mondiale".
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