"Una popolazione a strati". È il titolo del libro con cui Gennaro Sosto, direttore generale della Asl Napoli 3 Sud, racconta la sanità post covid-19 basata sulla stratificazione e sul targeting della popolazione.

Il libro parte dalla descrizione del modello di stratificazione e targeting della popolazione del Molise. Un lavoro svolto da Sosto, oggi a capo della Asl Napoli 3 Sud, quando era direttore dell'Asl del Molise. Il modello consente d'individuare coorti di popolazione pluripatologiche e ad alto rischio clinico attraverso la stratificazione.

E' opportuno, per Sosto, "alimentare il dibattito sulla necessità di ribaltare la tendenza di governare l'offerta a favore di una nuova visione di governance della domanda. E' urgente una riconfigurazione del sistema basata sul fabbisogno clinico della popolazione - dice - i modelli regionali che hanno risposto meglio sono stati quelli che hanno servizi territoriali e di prossimità diffusi e capillari".

Il modello di population health management impiantato e descritto nel libro, correlato al Covid-19, come evidenzia Sosto, "potrebbe consentire, attraverso la stratificazione della popolazione, di individuare coorti di popolazione pluripatologiche e ad alto rischio clinico". Gli studi sul coronavirus stanno dimostrando che queste, anche nel caso di contagio da Covid-19, "sono più soggette a possibili e conseguenti ospedalizzazioni, oltre che a far registrare alti tassi di mortalità".

L'applicazione del modello in questione consente di geolocalizzare a livello regionale, aziendale e comunale la distribuzione del rischio. Un modello, dunque, che, secondo quanto fa sapere il direttore generale della Asl Napoli 3 Sud, "potrebbe essere utile per l'emergenza pandemica, oltre che per i fini per cui è stato pensato: la gestione della complessità clinica dei pazienti, per l'invecchiamento della popolazione e per la conseguente sostenibilità dell'intero sistema". Il modello preso a riferimento potrebbe anche essere replicabile a livello nazionale perché "le tecniche e le metodologie utilizzate sono riprese dalla letteratura scientifica e in Italia traggono spunto dal Piano nazionale della Cronicità del Ministero della Salute.

"La stratificazione, che molte Regioni hanno inserito come obiettivo nei loro recenti Piani sanitari - afferma Sosto - potrebbe consentire il benchmark, così come avviene per l'assistenza ospedaliera, standardizzando i costi attesi sulla base delle caratteristiche della popolazione assistita, riducendo il grado di variabilità tramite un set d'indicatori per la valutazione. Analogamente ai Drg, ossia al raggruppamento omogeneo di diagnosi - prosegue - i gruppi derivanti dalla stratificazione, i Crg, potrebbero rappresentare uno strumento di adeguamento sulla base di caratteristiche cliniche e di fabbisogno di risorse. Almeno 4 cittadini su 10 sono affetti da una patologia cronica - sottolinea - Il 40.35% rientra in uno stato di salute che va dall'unica patologia cronica minore, al cluster patologie croniche dominanti in 3 o più organi".

Tra questi, nello specifico, "circa il 20% ha una patologia cronica dominante o moderata". Le patologie ad alta prevalenza indirizzano il sistema a intercettare e proporre modelli di presa in carico anticipatori rispetto a un possibile peggioramento verso livelli di severità più gravi. Nel libro sono illustrati i risultati ottenuti attraverso il focus su alcune delle patologie tra le più impattanti in termini di assistenza e di sostenibilità (diabete, insufficienza cardiaca congestizia, broncopneumopatia cronica ostruttiva, ipertensione, tumori, abuso di droghe, hiv/aids.

Lo studio si è avvalso del contributo di personalità, tra cui Andrea Urbani (direttore della programmazione sanitaria del ministero della Salute), Giacomo Bazzoni (presidente Agenas), Antonio Gaudioso (segretario nazionale di CittadinanzAttiva), Luca Brunese (rettore dell'Università del Molise), Mario Morlacco.

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